Sette quadri biblici viventi sfileranno per le strade di Orsogna la mattina del martedi' dopo Pasqua, il prossimo 29 marzo, dalle ore 10.30, rinnovando la sacra festa dei Talami, una tradizione risalente al tardo Medioevo che affonda le radici nel dramma liturgico e trova analogie in Spagna, con gli Auto Sacramentales, e in Inghilterra, con i Pageants, narrazioni di scene sacre interpretate da attori su palchi mobili. Il nome del "palco" orsognese - dal greco "thalamos", dal latino "thalamus" - deriva dalla radice "thal", che significa tenere, portare, sostenere. Nel 2011 il ministero del Turismo ha riconosciuto i Talami come "Patrimonio d'Italia per la tradizione". Quest'anno si torna totalmente all'antico, al martedi' in Albis, dopo che per nove anni la manifestazione era stata anticipata in via sperimentale al lunedi'. Un'iniziativa che ha avuto comunque i suoi effetti positivi, ma ora la scelta dell'Amministrazione comunale, dell'Associazione culturale Talami Orsogna e del nuovo Comitato appositamente costituito, dopo aver consultato i cittadini, e' stata di ripristinare tutti gli elementi della tradizione. Il Talamo portato a spalla dagli alpini (gli altri sei saranno trainati da trattori) sara' preceduto dalla banda "Sarabanda", da un corteo di fanciulle e canefore con i doni e seguito dal carro dei donativi e, a cura del Teatro di Plinio, da un corteo di mietitori. Parteciperanno gruppi di pellegrini di Perano e Torrevecchia Teatina. Al termine della sfilata conclusiva in piazza Mazzini, intorno alle ore 13.30, ci sara' il pranzo in piazza con il piatto tipico dei Talami, "li gnuccune aristufate" (raccomandata la prenotazione al 328.5325042) e l'asta dei donativi. Dopo la Santa Messa (ore 17.30) e la Processione in onore della Madonna del Rifugio (18), alle 19.30 si esibira' in piazza Mazzini l'orchestra "Domenico Ceccarossi" della Scuola secondaria di I grado di Orsogna. La manifestazione, che ha il patrocinio degli assessorati alla Cultura e al Turismo della Regione Abruzzo, si articolera' comunque su due giorni. Lunedi' 28 marzo e' prevista la deposizione di canestri donativi con l'effigie della Madonna Nera presso l'altarino devozionale del Belvedere (dov'era un tempo la chiesetta della Madonna del Rifugio dove nacquero i Talami) a cura dell'Associazione "Domenico Ceccarossi". Alle 21 nella Chiesa di San Nicola di Bari ci sara' la veglia in onore della Madonna del Rifugio con i canti del coro "La Figlia di Jorio" di Orsogna e dei pellegrini di Perano e Torrevecchia Teatina. Secondo la tradizione, il primo Talamo nacque nella chiesetta edificata prima del 1341, data incisa su una campana fusa da Luca da Guardiagrele. Sull'altare trovo' posto un affresco che rappresentava la Vergine dal volto nero (la "Madonna Nera") con intorno angeli e fedeli ai suoi piedi. Quel volto era considerato miracoloso: la notte tra il lunedi' e il martedi' di Pasqua, durante la veglia di preghiera, il dipinto cambiava aspetto, gli occhi si muovevano, le fattezze del viso mutavano. In onore a tale prodigio (cui molti credettero di assistere fino al 1943, anno nel quale la cappella fu distrutta dai bombardamenti) la confraternita che gestiva la chiesa allesti' il primo Talamo dinanzi all'altare maggiore. I fedeli furono gli interpreti della scena dell'affresco. Il Talamo, successivamente, usci' per le vie del paese e si moltiplico' per il numero dei quartieri. Un tempo i talami erano piu' piccoli e con il fondale triangolare. La possibilita' di trainarli su carri consenti' di ampliare la scena e porto' a realizzare fondali rettangolari, come avviene ancora oggi, con attori in costume che interpretano episodi del Vecchio e Nuoto Testamento. Il talamo portato a spalla dagli alpini rievoca, invece, la tradizione piu' antica
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