L'occasione e' il 70/o anniversario della fine della seconda Guerra Mondiale: 200 studenti del Liceo Classico 'Gabriele D'Annunzio' di Pescara hanno ascoltato, 'in un viaggio della memoria', organizzato dall'associazione di promozione culturale e sociale 'Il Pane e le Rose', Liliana Bucci, 78 anni, una delle bambine sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, fino alla liberazione effettuata dall'Armata sovietica il 27 gennaio 1945. "Mia madre era ucraina ed ebrea, mio padre cattolico. A fine marzo del 1944 fummo denunciati da una persona italiana e i nazifascisti ci vennero a prendere. Fui anche fortunata, perche' fui deportata insieme ad altri 12 familiari, tra i quali mia sorella, ma a tornare fummo in 4, una percentuale altissima, considerando che furono annientati interi nuclei familiari". Questo il ricordo di Liliana, che oggi risiede a Bruxelles mentre quando venne catturata, a 7 anni, viveva a Fiume. "Il ricordo piu' vivo e doloroso della mia esperienza nel campo di sterminio di Auschwitz e' legato a mio cugino Sergio, che raccolse l'invito del gerarca nazista Josef Mengele, credendo di raggiungere la madre - racconta la donna -. In realta' venne inviato ad Amburgo, dove fu sottoposto ad esperimenti scientifici che gli procurarono enormi sofferenze, per poi essere ucciso prima dell'arrivo degli alleati. Io e mia sorella ci salvammo perche' la donna che si occupava di noi ci disse di non accettare - aggiunge la sopravvissuta - mentre purtroppo mio cugino volle andare per forza e non torno' piu'". Bucci aggiunge: "E' la prima volta che vengo a Pescara e sono stata accolta benissimo. Continuo ad incontrare migliaia di studenti per tenere viva la memoria e se ogni volta resta qualcosa, anche solo ad un piccolo gruppo di studenti, e' gia' una vittoria".
"A 70 anni di distanza dalla fine delle atrocita' vissute durante la seconda guerra mondiale, siamo di fronte ad una nuova barbarie internazionale: politicamente manca l'Europa". Cosi' Liliana Bucci, 78 anni, una delle bambine sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, fino alla liberazione effettuata dall'Armata sovietica, a margine di un incontro con gli studenti del Liceo Classico Gabriele D'Annunzio di Pescara. "I terroristi di oggi non guardano in faccia a nessuno - aggiunge la sopravvissuta - ma credo che una cosa come quella accaduta a noi ebrei sia irripetibile".
"L'Italia deve ancora fare i conti con il suo passato e con le gravi responsabilita' del Fascismo. La Germania lo ha fatto, il nostro Paese no. Credo di non aver mai odiato i tedeschi, ma di averne avuto sempre grande paura - racconta Bucci -. Con il tempo ho capito che non tutti i tedeschi erano nazisti e mi sono riconciliata", ha aggiunto. "I palestinesi dovrebbero avere il loro Stato ma credo anche, pero' - osserva la donna - che i palestinesi debbano riconoscere lo Stato di Israele"
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