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Pubblicato il 30/07/2015 22:10

Vicoli al centro dell'Europa col ricordo dell'eroe Pilecki

Vicoli al centro dell'Europa, con una cerimonia per l'inaugurazione del giardino pubblico di Vicoli. Il piu' piccolo centro della provincia di Pescara ha intitolato al capitano Witold Pilecki (1901-1948), il 'volontario' ad Auschwitz un parco. Il borgo ha cosi' ricordato, per la prima volta al di fuori della Polonia, l'eroismo di un uomo che, unico, si fece rinchiudere nel lager per testimoniare al mondo cio' che accadeva dietro al filo spinato e per creare un movimento organizzato di resistenza. "Siamo orgogliosi di celebrare oggi Witold Pilecki, martire per la liberta' - ha spiegato il sindaco di Vicoli, Catia Campobasso, nel corso della cerimonia - affinche' l'esempio di questo illustre personaggio sia di insegnamento ai nostri ragazzi. Quello di oggi e' un segno tangibile del rapporto stretto tra i nostri popoli: come non ricordare ad esempio la conquista di Montecassino da parte del 2/o Corpo d'armata polacco. Uno dei piu' piccoli borghi d'Abruzzo fa cosi' il suo tributo a uno dei piu' grandi eroi della storia". Per l'ambasciatore polacco a Roma, Tomasz Orlowski, "il fatto che la figura eccezionale del martire dei due totalitarismi venga ricordata qui, sta a significare che anche un piccolo comune d'Abruzzo ha saputo riconoscere nell'azione di Pilecki i valori universali di un uomo onesto e coraggioso". L'ambasciatore e' rimasto colpito dal fatto che la lapide incisa su pietra della Majella da scalpellini abruzzesi, e donata dall'Unione nazionale delle Pro Loco, recasse in testa la 'kotwica': si tratta di un logo a forma di a'ncora, con una 'P' sovrapposta a una 'W', che era il simbolo della resistenza del popolo polacco agli invasori nazista e sovietico. Secondo lo storico Marco Patricelli - autore del libro 'Il Volontario' (Laterza) che ha fatto conoscere la storia di Pilecki in Occidente - "se Pilecki fosse stato inglese o americano sarebbe diventato una celebrita' mondiale e invece della sua storia non si e' saputo nulla per quasi 60 anni per colpa della 'damnatio memoriae'. Alla fine pero' la storia si e' vendicata grazie alla caduta del muro di Berlino e la riabilitazione della sua figura". 

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