"Giocare in una squadra con campioni del calibro di Ibrahimovic, Lavezzi, Thiago Silva e Pastore e' un'emozione fortissima, si imparano ogni giorno tante cose. E il campionato francese e' di ottimo livello, sta crescendo, presto potrebbe diventare come quello italiano". Lo afferma Marco Verratti, ai microfoni di Piero Chiambretti su Rai Radio2. Il centrocampista parla della sua scelta di giocare nella capitale francese, ma non trascura il suo legame, ancora forte, con il Pescara e il tecnico Zdenek Zeman, adesso alla guida della Roma: "Per adesso credo di aver fatto la scelta giusta, gioco in una squadra di campioni, e non so se in Italia avrei fatto meglio, ma il mio sogno e' quello di tornare a giocare nel mio Paese -e aggiuge-. Il mister mi ha dato tantissimo, ha dato fiducia a me e a tutti noi giovani, abbiamo fatto una stagione fantastica e il risultato ci ha dato ragione".
"Come mai De Rossi non gioca? Questo non lo so, so che e' un giocatore che farebbe la fortuna di qualsiasi squadra, ma forse i metodi di Zeman sono meno adatti per i grandi campioni, gli allenamenti sono troppo faticosi, l'anno con lui e' stato un anno pieno di sofferenze, ma di grandi soddisfazioni. E' un grande tecnico, adatto per una grande squadra, prosegue l'ex centrocampista del Pescara. Il perche' sia stato scartato in Italia da Chievo, Bologna, Inter e Atalanta, nonostante abbia talento da vendere, lo trova nella statura: "Per molte squadre il problema era l'altezza, e' la prima cosa che guardano appena arrivi ai provini all'eta' di 13 o 14 anni -spiega Verratti-. Il fatto di essere piccolini pero' ha anche dei vantaggi, basta pensare per esempio a Cannavaro o a Giovinco, la modesta statura e' stata la loro fortuna". E su Balotelli: "Non so come mai lo descrivano cosi', io lo conosco e trovo che sia una persona timida e riservata, un ragazzo che sta molto sulle sue".
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