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HOME » POLITICA » BANDARIN (UNESCO): "ALL'AQUILA è STATO COMMESSO UN URBICIDIO"
Pubblicato il 20/07/2012 15:03

Bandarin (Unesco): "All'Aquila è stato commesso un urbicidio"

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Il vicedirettore generale dell'Unesco chiede modalità innovative di tutela del territorio

 

Non ripetere in Emilia l'operazione di«urbicidio»vista a L'Aquila dopo il terremoto in Abruzzo. E' l'appello di Francesco Bandarin, vicedirettore generale dell'Unesco, intervenuto oggi alla presentazione del«Patto per le popolazioni colpite dal sisma»promosso dall'Associazione nazionale delle cooperative di produzione e lavoro (Ancpl) di Legacoop in collaborazione proprio con l'Unesco, attraverso l'International traditional knowledge institute (Itki). Un protocollo che punta a dare«una risposta rapida, di qualità e partecipata all'emergenza» spiega Carlo Zini, presidente nazionale dell'Ancpl, individuando«modalità innovative di tutela del territorio»così da«dare nel mondo un'immagine un po’ diversa di un Paese che mostra non pochi problemi» L'obiettivo, ad esempio, è evitare che la ricostruzione porti ad un eccessivo consumo di territorio o vi introduca tipologie architettoniche estranee, privilegiando il recupero dell'esistente e salvaguardando gli assetti urbani. Il Patto arriva nel momento giusto, sottolinea Bandarin, perché dopo l'emergenza questa è la«fase più delicata»per il futuro della regione interessata dal sisma.

 Una fase in cui la tutela del patrimonio non va considerata come un'operazione«marginale»ma, piuttosto, deve diventare«una struttura portante della riqualificazione» avverte il vicedirettore dell'Unesco, perché«qualsiasi territorio è il prodotto di una storia, spesso stratificata» Da questo punto di vista, l'Italia ha assistito spesso a«disastri di questa natura e sarebbe utile guardare al passato» sottolinea Bandarin. Il Friuli, ad esempio, ha rappresentato«un caso interessante di ricostruzione che ha modernizzato il territorio e allo stesso tempo ne ha salvaguardato l'identita'» ricorda il vicedirettore dell'Unesco. Mentre un caso«assolutamente negativo, anzi quasi all'opposto»é quello dell'Aquila: li'«siamo all'urbicidio- scandisce Bandarin- e come sia stato possibile abbandonare una città non riusciamo a capirlo, un guaio colossale»

 

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