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Pubblicato il 30/09/2014 18:06

Lanciano, Fai boccia il progetto di ampliamento del De Titta

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"Una costruzione incomprensibile", una "scelta scellerata, abominevole, sbagliata e scorretta". Cosi' definisce il Fai di Lanciano il progetto di ampliamento dell'istituto De Titta presentato nei giorni scorsi dalla Provincia di Chieti, che ha firmato un accordo di programma con il Comune di Lanciano per la costruzione di un nuovo fabbricato di 5 piani al posto dell'ex Scuola all'Aperto, nei pressi del Torrione Aragonese del 1480, nel centro storico di Lanciano. "Ci appare incomprensibile la costruzione di un nuovo fabbricato su un'area che e' stata una delle poche aree libere da costruzioni gia' dai tempi degli Aragonesi, come rappresentata da Giovan Battista Pacichelli (Roma, 1634 - Roma, 1695) nella sua raffigurazione della Citta' (Il Regno di Napoli in Prospettiva, 1702) che fu giardino claustrale del monastero di Santa Chiara e dal 1861 il piu' antico parco pubblico di Lanciano", scrive in una nota il capo delegazione del Fai di Lanciano, Marlina Corsaro. "Apprendiamo con soddisfazione che verra' eliminata la superfetazione del fabbricato della ex Scuola all'Aperto e verra' liberato uno spazio che permettera' di far affacciare l' area verde sulla vallata, ma ci lascia ancor piu' sconcertati la realizzazione di una nuova superfetazione, proprio a cavallo delle Mura Aragonesi e immediatamente a ridosso del Torrione del 1480 - sottolinea il Fai -. Non si puo' non ritenere la scelta di andare ad occupare un'area inedificata da cinque secoli come scellerata, abominevole, sbagliata e scorretta rispetto anche a quanto dichiarato in questi giorni sui giornali dalla stessa Amministrazione. Dal questionario 'Se fossi il Sindaco', infatti, al primo posto dei desideri dei Lancianesi c'e' il recupero del Centro Storico e d'altra parte gli stessi politici affermano che e' anche una delle loro principali preoccupazioni". In definitiva, "l'eventuale realizzazione di un fabbricato nelle adiacenze del Torrione Aragonese e delle Mura della Citta' ci lascia allibiti e ci trova fermamente contrari - conclude il Fai di Lanciano -. Con forza torniamo a difendere l'integrita' e il decoro dei monumenti lancianesi, promuovendoli come risorsa per il turismo e come elementi fondamentali per la valorizzazione della memoria e della bellezza".

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