La Fiba Cisl non condivide il nuovo piano di riassetto territoriale della Banca di Italia e ha ribadito il suo disaccordo durante l'ultimo Congresso nazionale, svoltosi a Carovigno (BR) nei giorni scorsi. Il piano di Bankitalia, annunciato ad aprile dal direttore generale Fabrizio Saccomanni, prevede la chiusura di 29 filiali in tutto il territorio italiano (23 filiali specializzate nei servizi all'utenza e 6 divisioni di vigilanza sul sistema bancario) da attuarsi tra il 2014 e il 2015. Il Congresso nazionale della Fiba Cisl ha riaffermato "l'esigenza che la Banca d'Italia mantenga la sua presenza sul territorio quale presidio per la realtà economica del Paese in tutte le sue sfaccettatu re. Ciò è ancor più necessario in una fase profondamente recessiva durante la quale l'offerta di servizi di qualità ai cittadini assume ancora più valore insieme al sicuro riferimento in termini di baluardo della legalità che la Banca ha sempre fornito. Un ‘ritrarsi' della Banca Centrale dalle composite realtà territoriali sarebbe interpretabile come un segnale di resa e di smobilitazione che il nostro Paese non può permettersi". Il nuovo piano di razionalizzazione segue quello del 2007, che aveva visto la chiusura di 39 filiali, e coinvolgerebbe oltre 500 lavoratori. Nei prossimi due anni verrebbero così chiuse le filiali di Ascoli, Avellino, Caserta, Catanzaro, Como, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecce, Livorno, Messina, Novara, Pesaro, Pescara, Pisa, Ragusa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Siena, Sondrio, Taranto, Trapani, Vicenza, Viterbo e Bankitalia rimarrebbe con 35 filiali.
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