Restituita alle suore di clausura del monastero di San Basilio dell'Aquila - le prime a tornare a dimorare nella 'zona rossa' dell'Aquila sventrata dal terremoto del 2009 - la statua restaurata di San Pietro Celestino, con ogni probabilita' di Scuola Napoletana del 1600. Il restauro e' del Gruppo Aquilano di Azione Civica Jemo 'nnanzi' (Andiamo avanti) nato dopo il sisma d'Abruzzo; e' stato finanziato grazie alla vendita di una torrone di 99 metri. Il Gruppo di Azione civica finora si e' occupato del restauro e recupero di opere danneggiate dal sisma quali il dipinto della Madonna del Popolo Aquilano che era nella chiesa di San Marco; dell'effige di Giuseppe Garibaldi che era alla base della Torre Civica; della Madonna lignea della Chiesa di Cristo Re; del trittico della Madonna del Rosario della parrocchia di Santa Maria Paganica; nonche' del recupero dell'ultimo lampione dell'illuminazione pubblica risalente al 1934. Alla cerimonia di consegna della statua alle ultime eredi dell'ordine fondato da Celestino V, erano presenti, tra gli altri, l'arcivescovo, monsignor Giuseppe Petrocchi, e la sovrintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo, Lucia Arbace
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