La Federazione Veterinari e Medici (Fvm) Abruzzo punta il dito contro i provvedimenti adottati dalla Regione nei confronti del sistema dei Servizi per le Dipendenze definendoli "illegittimi" e ne chiede "l'immediata revisione". In una nota Cesare Di Carlo, presidente regionale della Federazione, denuncia "l'attuale gravissimo tentativo di privare la popolazione abruzzese degli unici presidi che da decenni combattono una ardua battaglia quotidiana di indiscutibile enorme portata sociale e sanitaria, fornendo risposte concrete a migliaia di pazienti affetti da dipendenza patologica". Di Carlo inoltre sostiene che "a fronte dei roboanti proclami che indicano nel contrasto alla drammatica diffusione del gioco d'azzardo e di tutte le nuove dipendenze patologiche, l'attuale mission prioritaria del sistema socio-sanitario, si sta assistendo al progressivo smantellamento del sistema dei Servizi per le Dipendenze della Regione Abruzzo, condotto in maniera omogenea sia nel settore pubblico che in quello del privato sociale no-profit".
Il presidente della Federazione evidenzia che "l'abbattimento delle risorse destinate al sociale, il mancato compimento del processo di accreditamento delle strutture residenziali (comunita' terapeutiche) e della consequenziale ridefinizione delle rette per l'accoglienza dei pazienti, sta provocando il tracollo di quelle strutture con la prospettiva della chiusura di molteplici realta' che operano da decenni nel settore" Di Carlo denuncia inoltre lo smantellamento dei Sert e dei SerA (Servizi di Alcologia): "nella asl aquilana sono stati soppressi due Sert con i relativi direttori; nella asl di Chieti invece un unico dirigente deve coordinare tre Sert ed un SerA presenti nel territorio provinciale. Nella asl di Pescara c'e' una identica situazione con un grave ridimensionamento dell'organico medico. Ma la situazione - sottolinea - piu' paradigmatica risulta essere quella della asl di Teramo dove, dopo aver gia' alienato uno dei tre Sert esistenti dal 1992, si sta procedendo alla soppressione del Sert di Giulianova e del suo direttore". Secondo Di Carlo "si sta perpetuando l'antico rito preelettorale della epurazione dei soggetti 'scomodi' e della premiazione di quelli 'omogenei' al contesto politico. E tutto cio' in barba alle esigenze oggettive della popolazione, alla efficacia ed efficienza dei servizi e, soprattutto, alle leggi vigenti".
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