"Una proposta tardiva, lacunosa, disinformata e soprattutto che non consentirebbe di raggiungere l'obiettivo contenuto nella Spending Review, ossia il taglio netto dei costi della politica, dunque sarebbe inaccettabile da parte del Governo. E' quella lanciata da alcune frange del Pd che, dopo tre settimane di dibattito e iniziative, si sono buttati a gamba tesa all'interno di un dibattito che in realta' ha gia' riscosso l'attenzione del Governo stesso, ossia la proposta di riduzione da quattro a due delle Province abruzzesi, L'Aquila da un lato, Pescara-Chieti-Teramo dall'altra, l'unica proposta seria, coerente e fattibile che merita di essere portata avanti". Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la proposta trasversale lanciata su iniziativa del Pd di un'ipotesi a tre per l'accorpamento delle Province, ossia L'Aquila, Chieti e Pescara-Teramo. "E' evidente - ha detto il sindaco Albore Mascia - che chi ha avanzato quell'ipotesi non ha ben letto i criteri e le premesse fissate nella Spending Review o, in alternativa, mettendole da parte, pensa di poter lanciare fantasiose ipotesi alternative in un periodo storico di estremo rigore in cui la parola d'ordine e' solo una: tagliare. Il nostro obiettivo - prosegue il primo cittadino - dev'essere quello di portare avanti un discorso istituzionale sobrio, in linea con l'esigenza dello Stato e con i sacrifici che ogni giorno vengono chiesti alla popolazione, sacrifici, rinunce, che richiedono anche l'impegno della politica. Ovviamente tale sacrificio va studiato e pensato affinche' non danneggi i territori che inevitabilmente dovranno sottostare a tale procedura e per questa ragione, dopo aver studiato le carte, i requisiti e le norme contenute nella Spending Review, il centro-destra ha presentato la propria proposta logica e razionale. Ossia: il Governo ha gia' deciso che in Abruzzo dovranno, quale obbligo normativo, restare solo due Province, senza alcuna possibilita' di lasciarne 3, solo che, mentre il Governo ha ipotizzato una divisione L'Aquila-Teramo e Pescara-Chieti, noi proponiamo di conservare la Provincia di L'Aquila da un lato, e di procedere con un accorpamento a tre, ossia Pescara-Chieti-Teramo, ipotesi che ci consentirebbe di evitare la 'fuga' verso le Marche di una parte del territorio teramano, che mal si concilierebbe con L'Aquila, anche dal punto di vista tecnico-amministrativo, e che soprattutto rispetterebbe anche la politica economica di tre territori che, per la maggior parte, si sviluppano sulla linea di costa"
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