Il Consiglio provinciale di Chieti ha approvato all'unanimita' la mozione presentata dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, a difesa delle sedi Rai regionali alla luce della notizia di riorganizzazione del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e del rischio di chiusure e/o accorpamenti anche per la sede abruzzese. ''Abbiamo inserito nell'ordine del giorno del Consiglio provinciale la questione delle Sedi Rai regionali per condividere, con un atto formale e trasversale, la nostra contrarieta' al ridimensionamento della nostra sede Rai e in via di principio di tutte le sedi regionali - dice Di Giuseppantonio -. Ho assunto impegni precisi anche in veste di vice presidente dell'Upi e presidente dell'Unione Province Abruzzesi per estendere l'iniziativa a livello nazionale e raccogliere la solidarieta' dei Presidenti di Provincia Italiani che ben conoscono gli effetti deleteri delle misure di spending review varate dal Governo sui servizi ai cittadini, in ultimo con il decreto Irpef". "La Rai, per dovere contrattuale con lo Stato italiano, trasmette da alcune sedi regionali una programmazione piu' vicina alle popolazioni e alle realta' locali – premette nella mozione Di Giuseppantonio - la Rai, in Abruzzo, dispone di una sede a Pescara ed una distaccata a L'Aquila nelle quali operano quotidianamente giornalisti, personale tecnico ed impiegati che assicurano, attraverso la loro professionalita' ed una presenza costante sul territorio regionale, un servizio pubblico che caratterizza l'informazione a livello locale con equita', capace di riservare attenzione anche alle realta' piu' periferiche suscettibili di maggior criticita' e che altrimenti non avrebbero voce. La prospettiva di chiusura o di accorpamento con altra sede Rai regionale – conclude la deliberazione - non tiene conto delle esigenze di informazione richiesti al servizio pubblico e che soltanto la presenza di una sede Rai Abruzzo garantisce pienamente. La sede Rai Abruzzo e' patrimonio di tutti noi abruzzesi, nato nel segno della Democrazia, e come tale non deve scomparire dallo scenario del Servizio Pubblico Radiotelevisivo''.
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