C'e' anche Jonatha Cataldo, pescarese di 40 anni fra i destinatari di una misura cautelare in carcere, nell'ambito di una operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari che all'alba di oggi hanno sgominato una organizzazione di narcotrafficanti di droga che operava tra Palermo e Milano. L'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, ha permesso di mettere le mani su un fiorente traffico di cocaina, hashish e marijuana, oltre a traffico e detenzione di armi. Cataldo fu arrestato dai carabinieri di Pescara, con il nipote di 24 anni e due coniugi pescaresi, il 29 luglio del 2013 per un episodio avvenuto il 26 febbraio del 2013 e denunciato da una 25enne, che aveva riferito di una sparatoria in via dell'Emigrante a cui lei stessa avrebbe assistito, con la partecipazione di varie persone di due nuclei familiari che si trovavano in tre auto diverse. In una terza auto c'era il fratello di Jonatha, Gaetano Cataldo (45). Secondo la ricostruzione degli inquirenti i Cataldo avrebbero risposto al fuoco con un fucile a canne mozze e una pistola. Secondo gli accertamenti, alla base di tutto ci sarebbero stati degli screzi, di natura sentimentale ed economica, e i due gruppi si cercavano da giorni per risolvere la questione. Nel corso delle indagini i carabinieri, coordinati dal capitano Claudio Scarponi e dal tenente Salvatore Invidia, ritrovarono cento grammi di eroina, che Jonatha Cataldo aveva nascosto sotto terra in un piccolo podere tra Pescara e Villa Raspa. Nel corso delle indagini Jonatha e Gaetano Cataldo erano stati gia' arrestati dai carabinieri il 16 aprile con l'accusa di tentato omicidio.
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