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Pubblicato il 01/10/2012 17:05

Spoltore- Il Comune pensa a rimodulazione delle tariffe per la mensa

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Differenziare le tariffe della mensa scolastica per fasce di reddito. È la proposta avanzata, alcuni giorni fa, dal sindaco Luciano Di Lorito nel corso di un incontro richiesto dai genitori dei bambini iscritti alle scuole materne di Spoltore, Villa Raspa, Santa Teresa e di Caprara. Oltre al primo cittadino, hanno partecipato: il vice sindaco Enio Rosini, gli assessori Massimo Di Felice e Chiara Trulli e alcuni consiglieri. Le famiglie sono preoccupate per l’aumento del costo della mensa che, quest’anno è di 5 euro, anziché di 4,00. A modificarlo è stato il commissario prefettizio Vincenzo De Vivo e la nuova amministrazione, nonostante le notevoli difficoltà finanziare del Comune, ha già pensato a una rimodulazione delle tariffe per rispondere alle esigenze di chi stenta ad arrivare a fine mese. “Siamo particolarmente attenti alle problematiche scolastiche e lo abbiamo dimostrato in questi primi tre mesi di governo, restituendo la scuola media ai ragazzi di Spoltore e provvedendo alla sistemazione degli altri edifici – ha affermato Di Lorito -. Allo stesso modo, non ci tireremo indietro di fronte alle richieste delle famiglie e stiamo già valutando quella che potrebbe essere una soluzione condivisa e vantaggiosa”.

La proposta a cui fa riferimento il sindaco prevede tariffe a domanda individuale, in base alle richieste che man mano arrivano dai genitori che intendono usufruire del servizio mensa. “È necessario, però, attendere i passaggi necessari per l’elaborazione e la relativa approvazione e quindi fino a novembre” -  ha spiegato Di Lorito.

Ecco nel dettaglio la proposta illustrata nel corso dell’incontro con i genitori. Le famiglie con un reddito Isee inferiore a 5 mila euro sono esentate dal pagamento della tariffa, per quelle che appartengono alla fascia 5.000-10.000 la quota mensa è di 3 euro. Sale a 3,50 per chi appartiene alla fascia 10.000-12.000, a 4,00 per chi non supera i 16 mila euro e a 4,50 per chi si ferma a 18 mila euro. Per le famiglie che appartengono alla fascia 18.000-20.000 la tariffa è di 5 euro. Oltre questa soglia, il prezzo sale a 6 euro. Per il secondo figlio il costo si riduce del 50 per cento. E per quanto riguarda i casi particolari, come ad esempio, l’improvviso stato di disoccupazione di alcuni genitori, l’assessore alla Pubblica Istruzione Massimo Di Felice ha assicurato che “si troveranno soluzioni alternative e vantaggiose, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale”.

 

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