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Pubblicato il 25/05/2014 07:07

Vasto ricorda i 200 anni dell'Arma dei Carabinieri

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Nel giorno del 22/o anniversario della strage di Capaci, sull'autostrada che porta da Punta Raisi a Palermo, la citta' di Vasto ha celebrato il bicentenario (13 Luglio 1814) della fondazione dell'Arma dei carabinieri con una serie di manifestazioni presiedute dal generale di brigata Claudio Quarta, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo. La deposizione di una corona al Monumento ai Caduti in piazza Caprioli ha dato inizio all'iniziativa, promossa dal Rotary Club di Vasto e coordinata dal generale di divisione a riposo Gianfranco Rastelli, gia' comandante della Legione Carabinieri Molise, e dall'Amministrazione comunale. Presente il sindaco di Perth (Australia), Lisa Scaffidi, in questi giorni a Vasto in occasione venticinquesimo anniversario del gemellaggio tra le due citta'. Dopo la celebrazione della Messa, l'incontro con una rappresentanza di tutte le scuole vastesi nell'aula magna dell'istituto "Pantini-Pudente" dove e' stato ribadito il ruolo dei carabinieri quale "sentinella della legalita' e di sostegno e aiuto alle popolazioni nelle calamita', oltre presidio costante in migliaia di comuni italiani". Inaugurata anche una mostra storica nei locali della biblioteca Mattioli, curata dall'Associazione nazionale carabinieri di Vasto e San Salvo. Quarta ha ripetuto come "I carabinieri sono nati prima dello Stato italiano e questa e' una cosa di cui siamo orgogliosi - ha detto il generale di Brigata Claudio Quarta -. Siamo molto presenti sul territorio per essere vicini ai cittadini. Facendo una battuta potrei dire che la nostra diffusione e' seconda solo a chiese, farmacie e uffici postali. E' una precisa scelta di campo, perche' tutti i cittadini, sia chi abita nelle grandi citta' sia chi vive nei paesini, hanno diritto alla sicurezza". Nel pomeriggio, nella Pinacoteca di Palazzo d'Avalos, presente il prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis, il generale Quarta ha illustrato alcuni particolari legati alla nascita dell'Arma, come quello dell'origine del nome dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. "Una storia di uomini che si sono sacrificati per la Patria - ha concluso il comandante della Legione carabinieri Abruzzo - avendo al loro fianco madri, mogli, figli e sorelle ed e' anche per questo che li onoriamo oggi in questa ricorrenza e assistiamo i loro familiari".

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