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Pubblicato il 04/10/2013 00:12

Via libera al piano di Protezione Civile di Pescara

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Via libera al piano di Protezione Civile di Pescara: il documento, di 59 pagine e decine di piantine e cartografie, e' stato approvato oggi all'unanimita' dal Consiglio comunale, ''consentendo alla citta' di dotarsi della 'Bibbia' per le unita' di soccorso che, in caso di calamita' naturali come incendi estesi, terremoti, esondazioni o nevicate, saranno chiamate a intervenire sul nostro territorio''. Lo ha annunciato l'assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli. ''Ora - ha detto - organizzeremo un momento di presentazione pubblica del Piano alla presenza di tutte le unita' dei volontari della Protezione civile, per illustrare nel dettaglio il documento, nel quale abbiamo individuato ben 38 aree di 'attesa' o di primo ammassamento della popolazione, localizzate nelle piazze e nelle aree di parcheggio della citta', ossia spazi aperti e sicuri, lontano da fabbricati a potenziale rischio crollo; 9 aree di 'accoglienza', dove allestire eventuali tendopoli per dare un riparo a quella popolazione rimasta eventualmente senza casa; e 5 aree riservate alle stesse unita' di soccorso, per allestire unita' di crisi e di organizzazione''. Prevista anche una brochure 'anti-panico' da divulgare alla cittadinanza per sapere come comportarsi in caso di necessita'. "Finalmente - ha sottolineato Fiorilli - Pescara ha il primo Piano di Protezione civile, uno strumento fondamentale e vitale che, nel caso di una calamita', consentira' ai soccorritori della prima ora di avere i primi strumenti utili per intervenire sul territorio in aiuto alla popolazione''. ''In caso di un disastro naturale ha spiegato l'assessore - i soccorsi arriverebbero dall'esterno della regione perche' i cittadini residenti sono vittime, e dunque abbiamo preparato un Piano che permette a chi non conosce Pescara di sapere gia' nelle prime dodici ore come comportarsi e quali sono le aree strategiche della citta', quindi quali sono i siti di assembramento, di raccolta, dove e come allestire le eventuali tendopoli, consentendo agli stessi soccorsi di avere almeno due o tre giorni di autonomia''

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