Un'avaria improvvisa, il vano tentativo di rimorchiare lo yacht di 24 metri, 'Sale e Pepe', fino al porto interno di Brindisi, poi lo schianto contro i frangiflutti e la tragedia. I tre diportisti che erano a bordo si sono lanciati in mare, uno di loro non ce l'ha fatta. Il comandante dell'imbarcazione, Alessandro Colangeli, di 59 anni, di Rieti, e' morto durante il trasporto in ospedale. A quanto si e' saputo e' stato un arresto cardiaco, forse non dovuto all'annegamento, la causa del decesso. Salvi gli altri due, un imprenditore romeno residente a Pescara di 36 anni, e un cittadino moldavo che ha detto di essere un suo amico.
Il naufragio e' avvenuto stamani, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi, nei pressi della diga di Punta Riso. E' li' che il grosso scafo cabinato e' andato a sbattere contro il molo, dopo che nelle operazioni di rimorchio coordinate dalla guardia costiera e condotte da un peschereccio, si erano tranciate le cime cui era assicurato, lasciandolo in balia delle onde alte sei metri e delle raffiche di vento che soffiava a 25 nodi, oggi. La ricostruzione dei fatti e' tutt'altro che precisa, al momento. Il pm della procura di Brindisi, Antonio Costantini, ha avviato un'inchiesta per naufragio colposo e sta acquisendo elementi utili principalmente per appurare se vi siano responsabilita' in merito all'accaduto, ma anche per conoscere le ragioni del viaggio dei due stranieri e dell'italiano, originario della provincia di Rieti. Non vi sono al momento persone indagate.
L'imbarcazione, era stata presa a noleggio a San Marino (stando a cio' che hanno riferito i superstiti che hanno anche dichiarato di averla affittata per un viaggio turistico) e, a quanto si e' appreso, partita da Rimini. Di sicuro c'e', dagli accertamenti condotti dalla Capitaneria di porto, che lo yacht aveva fatto scalo a Brindisi ed era partito attorno alle 5.30 dal porto. Alle 6.30, all'incirca un'ora dopo, la richiesta di soccorso inoltrata alla guardia costiera i cui militari hanno raggiunto il posto. Immediato il tentativo di rimorchiare lo yacht in panne, con l'apporto di un peschereccio. L'operazione non e' pero' andata a buon fine, proprio a causa del mare grosso e delle avverse condizioni meteo. Lo scontro con i frangiflutti del molo di Punta Riso e' stato inevitabile. Le tre persone a bordo, a quel punto, si sono lanciate in mare. I due piu' giovani sono riusciti a mettersi in salvo a nuoto. Il comandante invece, era in difficolta': lo hanno portato a riva i sommozzatori dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, a bordo di una moto d'acqua. Era in stato di incoscienza quando e' stato affidato alle cure dei sanitari del 118. E' morto durante il trasporto all'ospedale Perrino di Brindisi. Per gli inquirenti sono molti i punti non chiari, a partire dalla reale destinazione dei naufraghi che si erano messi in navigazione nonostante il mare fosse molto agitato e il vento soffiasse forte sull'Adriatico. Lo scafo si e' distrutto. Dai sopralluoghi degli uomini della Capitaneria e' emerso che non vi e' stato sversamento di carburante in acqua. Non vi e' quindi alcuna emergenza ambientale
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