Le forze dell'ordine stanno cercando di fare luce su alcuni episodi di violenza ai danni di cittadini stranieri verificatisi nei giorni scorsi nella Marsica. A farne le spese sarebbero stati alcuni marocchini aggrediti nei giorni scorsi a Luco dei Marsi da una sorta di 'ronda' che intende sostituirsi alle forze dell'ordine. L'ultimo episodio risale alla notte tra venerdi' 2 e sabato tre novembre quando un immigrato sarebbe stato picchiato mentre un giovane di Trasacco sarebbe stato accoltellato. Il sito di Repubblica.it ha ripreso una notizia lanciata dal sito Site.it che ha messo in rete la testimonianza di tre presunte vittime che fanno nomi e cognomi di quelli che sarebbero gli aggressori. Di ufficiale c'e' che su questi episodi e' stata aperta un'inchiesta di cui e' titolare il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Guido Cocco. Le indagini sono condotte dalla polizia. Per domani, intanto, e' previsto l'interrogatorio di un 21enne di Luco dei Marsi accusato di lesioni. Il giovane sara' assistito dal suo legale di fiducia, l'avvocato Leonardo Casciere. I video sarebbero stati acquisiti dagli investigatori.
«Le aggressioni ai danni di lavoratori immigrati a Luco dei Marsi dovrebbero suscitare un'ondata di condanna unanime. Non vi è alcuna possibile giustificazione sociologica per pratiche di aggressione di tal genere. Fenomeni di questo tipo sono figli di una subcultura razzista e xenofoba che non solo l'estrema destra ma lo stesso centrodestra ha coltivato e amplificato nell'ultimo quindicennio per raccattare voti a buon mercato». Lo afferma il Capogruppo di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, che commenta le aggressioni ai lavoratori immigrati denunciati dalla stampa nazionale. «Una cosa deve essere chiara: nessun problema di convivenza, integrazione o microcriminalità giustifica che vadano in giro squadracce che aggrediscono, picchiano e derubano persone perchè straniere. Per l'ennesima volta come abruzzesi dobbiamo ringraziare Angelo Venti, l'associazione Libera e Site.it per aver fatto emergere fatti di gravità inaudita».
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