Una coppia di truffatori di Spoltore e' stata arrestata ieri dal personale della squadra mobile di Pescara dopo che i due hanno abbindolato una donna di 82 anni alla quale hanno portato via un anello e una catenina con un ciondolo in diamante. La truffa che hanno messo a segno e' quella del lascito ereditario, e la vittima ci e' cascata in pieno ma, non avendo con se' il denaro, ha consegnato ai due gli oggetti in oro che aveva addosso. Quando e' rimasta sola e ha capito di essere stata raggirata, ha chiesto l'intervento della polizia e ha raccontato tutto agli agenti della volante, diretti da Dante Cosentino. Poco dopo, considerati i precedenti dei due, gli uomini della mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, hanno rintracciato la coppia a casa, hanno trovato gli oggetti rubati all'anziana, e hanno arrestato i due. Sono Massimo Della Porta, 50enne di origine sarda, e la sua compagna Marina Aleksandrovic, 35 anni, di origine lituana.
E' stata la 35enne, nella mattinata di ieri, ad avvicinare la vittima nei pressi di via del Circuito spiegando che il nonno, proprietario di una importante azienda farmaceutica, le aveva affidato 250mila euro da donare a un medico impiegato in un deposito dei farmaci ma di non essere in grado di trovare il deposito. Subito dopo si e' intromesso un presunto finanziere, Della Porta, assicurando di poter aiutare la donna nella ricerca della struttura ma, avendo la moglie gelosa, si e' proposto di far salire anche l'anziana in macchina, alla ricerca del deposito. Non riuscendo a individuare l'edificio il finto finanziere ha contattato telefonicamente, o almeno cosi' ha detto, una persona che poteva aiutarlo a rintracciare un medico dell'ospedale a cui destinare in alternativa la somma e, dopo essere riuscito nel suo intento, ha fatto credere di aver bisogno di una cauzione del 10 per cento e in parte l'ha recuperata poco dopo in banca, almeno cosi' ha detto. Potendo prelevare solo 16mila euro, altra bugia, ha chiesto all'anziana il resto del denaro e la vittima si e' offerta di dare i suoi gioielli, non avendo assegni. E' stata abbandonata in una tabaccheria, dove doveva comprare una marca da bollo (da 1,60 euro, inesistente) e quando si e' ritrovata sola ha capito tutto e ha contattato la questura, come ricostruito oggi da Cosentino e dal sostituto commissario Mauro Sablone.
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