La procura di Roma sta per concludere le indagini avviate dai colleghi di Napoli nei confronti dell'ex vicecapo della Polizia, Nicola Izzo, dell'ex prefetto dell'Aquila, Giovanna Maria Rita Iurato, e di un'altra decina di persone nell'ambito dell'inchiesta sulle irregolarita' che avrebbero caratterizzato l'appalto da 37 milioni di euro per il Centro elettronico nazionale con sede a Napoli. Le ipotesi di reato formulate dal pm Roberto Felici, dall'aggiunto Francesco Caporale e dal procuratore Giuseppe Pignatone, che si accingono a depositare gli atti (passo che solitamente anticipa la richiesta di rinvio a giudizio) vanno dalla turbativa d'asta alla rivelazione del segreto d'ufficio.
I magistrati della capitale ritengono che Izzo e Iurato, assieme ad altre persone, avrebbero esercitato pressioni affinche' la commessa pubblica venisse aggiudicata al gruppo di imprese guidato dalla Elsag Datamat, societa' della galassia Finmeccanica, che pero' non avrebbe avuto i requisiti idonei. Lo scorso gennaio Izzo e Iurato vennero interdetti dai pubblici uffici, misura poi annullata dal tribunale del riesame di Napoli che, accogliendo le istanze della difesa, dispose l'invio degli atti a Roma per competenza territoriale.
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