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Pubblicato il 17/07/2013 17:05

Arresti Aca-Ater, le reazioni

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Alla notizia dell'arresto dei vertici di Aca e Ater per appalti truccati immediate le reazioni del mondo politico.

Marco Rapino (Pd)

"Il Partito Democratico abruzzese chiede da tempo che la politica esca dalla gestione dell'acqua pubblica, e al tempo stesso chiede decisi passi indietro a chi ricopre incarichi di responsabilita' nelle gestioni inefficienti. Lo abbiamo chiesto pubblicamente ad aprile, e torniamo a chiederlo anche oggi". Lo afferma Marco Rapino, vicesegretario del Partito democratico abruzzese, commentando gli arresti di stamane che hanno coinvolto esponenti di spicco dell'Aca e dell'Ater. "Vanno individuati - prosegue Rapino - strumenti che attraverso un forte controllo pubblico consentano di rimuovere i componenti dei cda di fronte a gestioni inefficaci. E' necessaria una riforma che cambi radicalmente la governance del settore, che selezioni e promuova chi ha merito e competenza adottando modelli piu' efficienti che esistono in Italia e che altre Regioni da tempo stanno attuando. Crediamo inoltre che questo profilo riformista e innovatore debba essere esteso a tutto il panorama degli enti strumentali. Chiediamo l'azzeramento dei vertici degli enti coinvolti, esprimendo la massima fiducia nell'operato della magistratura e contando sul fatto che le persone interessate possano dimostrare la loro estraneita' ai fatti contestati".

Carlo Costantini (Mov139)

 "La notizia dell'arresto dei vertici dell'ACA S.p.a. (la societa' partecipata dai comuni pescaresi che gestisce il servizio idrico integrato) giunge all'indomani dell'ennesimo rinvio del Consiglio regionale sullo stato di salute degli impianti di depurazione regionali, disposta ieri per mancanza del numero legale. Ed aiuta a capire le cause del livello di inquinamento cosi' elevato dei fiumi e del mare abruzzese". Interviene cosi' Carlo Costantini (Mov139), a poche ore dalla notizia dell'operazione che stamani ha portato a sei arresti per appalti truccati. "Se gli appalti per le fogne di Pescara sono stati truccati, come pare emergere dall'inchiesta, potevano il fiume ed il mare di Pescara essere puliti e perfettamente balneabili? Certamente no! L'inchiesta della Procura di Pescara - alla quale sento, da cittadino pescarese, di dover rivolgere il mio piu' profondo senso di gratitudine, per avere avuto la capacita' di scoperchiare un enorme 'verminaio' - rappresenta una goccia nel mare degli imbrogli colossali ed impuniti che hanno caratterizzato la gestione del settore". "Proprio ieri - prosegue il consigliere regionale - rileggendo la relazione che avrei dovuto presentare al Consiglio regionale, riflettevo sul fatto che il settore idrico abruzzese e' stato rapinato in pochi anni della somma spaventosa di quasi 1 miliardo di euro! A tanto ammonta, infatti, la cifra sparita dal sistema, grazie a vere e proprie rapine poste in essere da amministratori spregiudicati o, nella migliore delle ipotesi, incompetenti ed incapaci che, con il loro sostegno o con la loro interessata compiacenza negli organi assembleari (assemblee dei sindaci), hanno consentito negli anni al sistema di prosperare e di rafforzarsi". Costantini entra poi nel dettaglio: "Duecento milioni sono i debiti dichiarati dalle societa' che gestiscono il servizio idrico integrato in Abruzzo, trecento milioni i crediti (quasi tutti falsi o comunque non piu' recuperabili) che iscrivono nei loro bilanci, trecento milioni il valore di beni patrimoniali che per legge le societa' non potrebbero iscrivere in bilancio (le reti e gli impianti sono beni demaniali ed indisponibili), ma che iscrivono ugualmente coprire altre debiti e centocinquanta milioni circa sono i debiti accumulati dalle gestioni degli ATO. Dunque, quasi un miliardo di euro letteralmente sparito, se si considera la penosa condizione in cui versano non solo le reti idriche, ma anche e soprattutto quelle fognarie e gli stessi impianti di depurazione. Un miliardo di euro che, se speso correttamente, avrebbe potuto fare la fortuna dei nostri fiumi, del nostro mare e dell'economia di una intera regione". "Ecco perche' - aggiunge - non esito a definire un crimine contro la comunita' degli abruzzesi la gestione del settore degli ultimi anni; un crimine al quale hanno offerto il loro contributo, piu' o meno consapevole, tutti quelli che (alcuni Sindaci, in particolar modo), pur avendo il potere ed il dovere di controllare, hanno fatto gli struzzi e messo di continuo le teste sotto la terra". "Un solo esempio concreto tra i tanti possibili? Le assunzioni. Nel 2004 ero riuscito a far approvare dal Consiglio regionale d'Abruzzo una legge che anticipava di circa 8 anni quella recentemente approvata dal Parlamento, che prevede che le societa' pubbliche non possono fare assunzioni dirette, ma devono comunque rispettare le procedure previste per la pubblica amministrazione, inclusa evidenza pubblica e concorsi. Ebbene, da allora, nonostante questo divieto legislativo, sono state fatte decine o forse centinaia di assunzioni senza concorso, senza che nessuno tra quelli investiti del dovere di controllare aprisse bocca (magari perche' beneficiato politicamente o a livello familiare da qualcuna di questa assunzioni). Ora - conclude Costantini - ho finalmente la sensazione che le cose possano cambiare e sono certo che questa inchiesta riuscira' a stimolare il lavoro delle altre procure abruzzesi ed a liberare una volta per tutte l'Abruzzo da questo cancro".

Maurizio Acerbo (Rif Comunista)

 "Le prime notizie emerse rispetto agli arresti di oggi confermano innanzitutto che in Abruzzo la corruzione e' sistemica e bipartisan (Di Cristofaro PD, Lancia uomo del centrodestra). La questione morale, come Rifondazione Comunista denuncia da anni, e' la vera emergenza di questa regione. Un'emergenza che centrosinistra e centrodestra cercano di occultare in quanto corresponsabili del degrado della vita pubblica". La denuncia e' del consigliere regionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo. "Il problema dell'Abruzzo - osserva - non sono le inchieste della magistratura ne' le battaglie di movimenti e Rifondazione, ma il perverso rapporto tra politica e affari e la spregiudicatezza del ceto politico e di un'estesa rete di dirigenti e tecnici. Ogni volta che chiediamo chiarezza e trasparenza su qualche appalto o delibera ci si accusa di danneggiare lo 'sviluppo'. I fatti dimostrano invece che ovunque puntiamo il dito vengono fuori le solite magagne. Non e' possibile affidare alle sole inchieste della magistratura la questione se i partiti 'di governo' si dimostrano completamente indifferenti alla questione morale. Sono i sindaci del PD che hanno confermato Ezio De Cristoforo - nonostante le inchieste gia' in corso - mica lo spirito santo! D'altronde - concludce Acerbo - mezzo PD e' stato assunto all'Aca e ha vinto pure le primarie".

Cisl 

La CISL ABRUZZO, unitamente alla Femca e alla Funzione Pubblica, esprime, in una nota, il proprio apprezzamento per l'operato della Magistratura sulle misure cautelari per gli appalti truccati e le tangenti all'ACA di Pescara e all'Ater di Chieti. "Siamo seriamente preoccupati - denunciano i tre segretari della CISL - per la situazione in cui versano il Sistema Idrico integrato Regionale e quello dell'Ater, lasciati senza le riforme, necessari e non piu' eludibili, in balia del loro destino fuori da ogni controllo. Tutto cio' e' il frutto dell'incapacita' della politica regionale di riformare settori che risentono nella loro gestione, delle interferenze dei partiti, delle difficolta' di controllo regionali sulle Societa' ed Enti, e mancanza di regole trasparenti e criteri di scelte. Il Sevizio Idrico Integrato permane inefficiente ed inefficace, i problemi, che si ampliano di giorno in giorno e che investono la quasi totalita' delle societa' di gestione, con risultati deficitarii di bilancio, determinano costi elevati pagati solo dai cittadini con aumenti delle tariffe, - denunciano i due Segretari della CISL e della FEMCA Abruzzo, Maurizio Spina e Donatino Primante. In Abruzzo esiste un 'Partito dell'Acqua', molto radicato nelle forze politiche che indebolisce la funzione di controllo e l'azione amministrativa della Regione". "La gestione dell'edilizia residenziale con 6 ATER e' insoddisfacente, piena di sprechi e debiti. Spesso, come denunciato dalla CISL, i costi dell'apparato politico-burocratico sono superiori alle risorse da investire per la riqualificazione del patrimonio edilizio delle ATER. L'edilizia pubblica non puo' permanere in queste condizioni, deve essere costruita un'unica ATER regionale con articolazioni territoriali, una gestione trasparente e un unico Consiglio d'Amministrazione scelto con criteri di professionalita' e competenze - affermano i segretari della CISL e della FP Abruzzo, Maurizio Spina e Vincenzo Traniello". "E' arrivato il momento di cambiare e di utilizzare proficuamente il tempo rimasto prima dell'elezioni regionali, per completare le riforme di questi importanti servizi per i cittadini. La Regione deve assumersi le proprie responsabilita', e' impensabile che vari Consiglio regionali sono saltati per mancanza del numero legale, e' necessario lavorare e non perdere tempo dato che in Abruzzo ci sono ancora molti problemi da risolvere per ritornare ad essere una Regione competitiva. Bisogna avere il coraggio di fare scelte difficili perche' i cittadini hanno diritto di usufruire di servizi efficienti", conclude il sindacato Cisl. 

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