Le pompe di benzina resteranno chiuse fino a venerdi' mattina e gli automobilisti, per paura di restare a piedi, si stanno precipitando a fare il pieno. In tutte le citta' italiane in queste ore si registrano file e disagi ai distributori di carburante, soprattutto in quelli no logo dove il rifornimento costa di meno. Le prime code sono iniziate ieri sera e alcuni distributori sono rimasti a secco gia' nella mattinata di oggi. Lo stop e' previsto dalle 19 di stasera fino alle 7 del 14 dicembre per la rete ordinaria mentre su quella autostradale dalle 22 di domani alle 22 del 13. Ma l'agitazione potrebbe andare avanti anche durante le vacanze di Natale e Capodanno: per quel periodo i gestori preannunciano il rifiuto del pagamento con carte di credito e bancomat.
"File e disagi ai distributori di carburanti ovunque in Italia: una situazione davvero odiosa - denunciano in una nota congiunta le organizzazioni di categoria dei gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio - sia per quanti debbono fare rifornimento, sia per coloro che in quegli impianti ci lavorano". Il Governo, sottolineano, "ha alzato le mani di fronte a palesi violazioni, senza avere la forza di far rispettare ne' gli impegni sottoscritti in sede ministeriale, ne' le norme che il Governo stesso ha partorito, come il decreto 'cresci Italia'". Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio annunciano di avere chiesto al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, di ricevere una delegazione di quanti manifesteranno domani, 12 dicembre, primo giorno di sciopero, in Piazza Montecitorio, allo scopo di informare il Parlamento delle violazioni delle norme che il Parlamento stesso ha approvato.
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