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Pubblicato il 10/01/2013 09:09

Bollette pazze Ici per Confindustria Teramo

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Chiesti tremila euro dai Comuni di Torricella Sicura e di Crognaleto, dove non ci sono immobili dell'associazione

Bollette pazze dell'Imu anche per Confindustria. L'amara scoperta è dei giorni scorsi quando l'associazione si è vista recapitare delle richieste di pagamento per l'Ici del 2007 e del 2008 da parte dei comuni di Torricella Sicura e Crognaleto. Il dettaglio - non di poco conto - è che Confindustria non ha terreni o immobili ricadenti in questi due territori. 

«Non ci si può lamentare per le mancanza di risorse e, contemporaneamente,  sperperare denaro pubblico per richieste destituite di ogni fondamento.   Certe Amministrazioni dovrebbero essere più attente prima di impiegare tempo, soldi e personale nell’invio di raccomandate con fantasiose richieste di pagamento». A dichiararlo è il direttore di Confindustria Teramo, Nicola Di Giovannantonio, di fronte all’iniziativa di due Comuni del teramano, Torricella Sicura e Crognaleto,  che hanno fatto recapitare all’Associazione degli industriali due distinti accertamenti di pagamento,  per un ammontare complessivo di circa tremila euro.  Le verifiche di rito, compiute dai funzionari e dai consulenti legali di Confindustria Teramo, hanno confermato tale circostanza tanto da indurre il direttore Di Giovannantonio, dopo l’iniziale sorpresa,  a prendere immediatamente carta e penna e scrivere ai Comuni di Torricella Sicura e Crognaleto per diffidarli dal procedere con la riscossione coattiva.

«Chiediamo – scrive nella lettera Di Giovannantonio – di annullare  tutti gli atti di accertamento con effetto immediato e senza onere a carico della nostra Associazione, con l’avvertenza che qualora si dovesse procedere con la riscossione coattiva e l’ingiunzione fiscale e l’Associazione dovesse da ciò subire danni materiali e d’immagine, saranno perseguite  le vie legali  per la tutela  dei nostri diritti».      «Spero che i dirigenti e i funzionari competenti rilevino quanto prima gli errori – prosegue Di Giovannantonio – e pongano in essere gli atti conseguenti.  Certe sviste,  in tempi di crisi,  si riflettono direttamente sulla pelle di imprenditori che cercano con grande sacrificio di portare avanti la propria attività»

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