Sono almeno 50.000 gli abruzzesi, con eta' superiore ai 45 anni, colpiti da bronco-pneumopatia cronica ostruttiva: aiutare questi pazienti a mantenere una buona performance fisica e' indispensabile per proteggere la loro qualita' di vita. La Bpco e' una condizione patologica caratterizzata da una limitazione del flusso aereo; si manifesta con un'ostruzione bronchiale e conduce gradualmente ad una vera e propria "fame d'aria". Intervenire precocemente con la giusta terapia e praticare una costante attivita' fisica e' alla base di un'efficace gestione della malattia. La dispnea, insieme alla tosse persistente spesso associata a catarro, sono i sintomi principali della Bpco. La mancanza d'aria mina gradualmente la capacita' di movimento dei pazienti: dalla fatica a salire le scale, alla difficolta' a passeggiare, fino alla rinuncia a camminare per brevi tragitti ed a trovare molto impegnative semplici attivita' quotidiane come vestirsi o lavarsi. Per ovviare alla sensazione di fatica, i pazienti con Bpco tendono a diventare sedentari, ma piu' sono sedentari maggiore e' la difficolta' a compiere movimenti anche semplici. Questo circolo vizioso va spezzato. La sedentarieta' e' un fattore controproducente perche' favorisce il progredire della patologia. Il movimento costante quotidiano e' importante nel percorso di riabilitazione del paziente bronco-pneumopatico cronico. Il ricorso ai farmaci broncodilatatori, terapia di riferimento per il trattamento della Bpco, e' fondamentale per aiutare il paziente a mantenere un'attivita' motoria quotidiana.
"Lo studio Shine - sottolinea il professor Fernando De Benedetto, direttore Unita' Operativa Complessa di Pneumologia del Presidio Ospedaliero Clinicizzato, Santissima Annunziata di Chieti - ha confermato come la co-formulazione indacaterolo/glicopirronio porti ad un miglioramento del quadro clinico generale dei pazienti rispetto al ricorso ad un singolo broncodilatatore. Tra i risultati della ricerca un dato significativo e' l'incremento del numero dei giorni liberi da sintomi. I soggetti, trattati con la co-formulazione indacaterolo/glicopirronio, hanno guadagnato 16 giorni nell'arco temporale di 6 mesi, in confronto alla terapia con il farmaco broncodilatatore di confronto. Non accusare sintomi - aggiunge l'esperto - significa per il paziente poter riprendere attivita' e abitudini quotidiane precedentemente compromesse, con risvolti importanti anche in termini di aderenza alla cura. E' bene non dimenticare, infatti, che la compliance rappresenta un fattore importante quanto la provata efficacia del farmaco". I risultati dello studio Shine confermano che l'azione sinergica della co-formulazione indacaterolo/glicopirronio, la prima costituita da due broncodilatatori a lunga durata d'azione, rende possibile nei pazienti una buona performance fisica e ha le potenzialita' per diventare un'opzione terapeutica di riferimento nel trattamento della Bpco. "L'integrazione di molecole tra loro complementari quali l'indacaterolo e il glicopirronio - spiega i Benedetto - rappresenta la terapia al momento piu' efficace per il trattamento di pazienti con sintomi e quadro funzionale di media o marcata gravita'. Potere disporre di questi principi attivi in un'associazione fissa, in un unico device e con un'unica erogazione quotidiana, rappresenta un beneficio per i malati. L'azione complementare della co-formulazione porta, infatti, ad un'amplificazione del meccanismo di bronco dilatazione. Cio' si traduce in un miglioramento dell'andamento della patologia e in una riduzione del rischio di riacutizzazioni, con un impatto significativo sulla qualita' di vita"
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