Stipendi a rischio per i dipendenti del Cam, il Consorzio Acquedottistico Marsicano. La società di gestione del servizio idrico integrato della Marsica ha le casse vuote, stando a quanto si legge in un comunicato dello stesso ente. A dare la notizia è il neo-presidente del consiglio di gestione, Lorenzo De Cesare, da qualche giorno al lavoro a ritmi forzati per una verifica a tutto campo sullo stato finanziario del Consorzio Acquedottistico Marsicano.
“La situazione che sta emergendo è drammatica”, afferma De Cesare, “tutto lascia pensare al peggio. Al momento sono stati accertati debiti scaduti per oltre 30 milioni di euro, mentre altri sono in scadenza. Qui si rischia di non poter pagare gli stipendi, mentre”, sottolinea De Cesare, “qualche sindaco, evidentemente all'oscuro o poco interessato alle sorti dei lavoratori e della società, sull'orlo del baratro finanziario, sembra interessato soltanto a perorare i desideri dell'amministratore delegato, che ancora non accetta l'incarico. E' ora di smetterla di far pressioni sugli amministratori del Cam per piegarli ai voleri della politica, quel tempo è superato”.
Il presidente confida nel sostegno della Regione per l'accesso ai fondi Fas e a risorse aggiuntive per compensare le mancate entrate della società relative alla fornitura di acqua a: Regione Lazio, Società Gran Sasso dell'Aquila, Saca di Sulmona e contributi non versati dall'ex Casmez. Al primo punto dell'ordine del giorno della riunione del 14 gennaio (prima convocazione) alle 8.30, oppure il 15 (seconda convocazione) stessa ora c'è il risanamento e il rilancio della società.
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