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Pubblicato il 01/08/2014 15:03

Catturato un camoscio nel Parco Nazionale del Gran Sasso

parco nazionale d'abruzzo

Nella giornata di ieri e' stato catturato un camoscio maschio riproduttore dall'Area faunistica di Opi del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) e trasferito all'area faunistica di Farindola, nel Parco nazionale del Gran Sasso. 
   L'Operazione di cattura, trasferimento e rilascio nella nuova area faunistica, grazie alla competenza ed esperienza del personale tecnico del Parco, si e' svolta con successo. 
   L'operazione - spiega in una nota il Parco d'Abruzzo - si e' svolta nell'ambito del Progetto Life Coornata e questi scambi di riproduttori vengono attuati per consentire un rimescolamento genetico tra i nuclei di camoscio in cattivita' ed evitare problemi di consanguineita' tra gli animali. Il maschio trasferito, insieme alla femmina dell'area faunistica di Opi, ha originato tre nuovi individui incrementando il nucleo ed ora fara' il suo dovere di riproduttore in un'altra area faunistica. In sostanza e' stata costituita una rete tra i parchi centro appenninici per avere soggetti disponibili da reimmettere in natura nelle popolazioni di camoscio di recente costituzione sui Monti Sibillini e sul Sirente - Velino. 
   Con queste operazioni - conclude la nota - il Parco nazionale d'Abruzzo, con la sua popolazione sorgente, continua a fornire soggetti riproduttori agli altri Parchi centro appenninici , perseguendo in prima linea la conservazione del "Camoscio piu' bello del mondo", iniziata 20 anni fa con i primi trasferimenti di camosci da questo Parco alla Maiella e al Gran Sasso.

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