Il Servizio di Audiovestibologia dell'ospedale di Chieti, di cui e' responsabile il professor Giampiero Neri nell'ambito della Clinica universitaria Otorinolaringoiatrica diretta dal professor Adelchi Croce, ha impiantato ieri per la prima volta in due pazienti delle protesi di ultima generazione a conduzione ossea. Si tratta di un sistema che elimina totalmente le complicanze che potevano seguire a questo genere di interventi: finora le protesi venivano ancorate al cranio con una vite alla quale si applicava un ricevitore. La presenza di questa vite era tuttavia fonte di infezioni e disagio per i pazienti. Nelle nuove protesi l'apparato vibrante e' invece impiantato totalmente nell''osso del cranio sotto cute mentre il ricevitore e' applicato in sede mediante un magnete, in modo da eliminare totalmente le complicanze.
''La riduzione della capacita' uditiva - spiega Neri - e' un handicap grave che determina l'isolamento sociale dell'individuo e la riduzione nel tempo delle capacita' cognitive, tanto da essere indicato in letteratura come concausa di demenza senile. In alcuni casi , quando il deficit uditivo e' determinato dalla distruzione del sistema di trasmissione del suono (timpano e ossicini) e il recettore e' sano, e' possibile impiantare nel cranio questo sistema di protesi ancorate all'osso che sostituisce il sistema trasmissivo recuperando del tutto l'udito''.
''In futuro il progetto riguardera' anche gli impianti cocleari che tecnicamente siamo gia' pronti ad applicare, ma che al momento non possiamo seguire nel follow-up in quanto servono i logopedisti, figure fondamentali per la riabilitazione post-chirurgica del paziente impiantato'', chiude Neri.
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