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Pubblicato il 29/05/2014 11:11

Chieti, Wwf contrario al taglio delle piante

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L'abbattimento di cinque alberi in viale Abruzzo a Chieti Scalo, nell'ambito dei lavori di sistemazione della strada che costeranno 300 mila euro, ha suscitato la reazione del Wwf e del Coordinamento nazionale per gli alberi e il paesaggio. Secondo il Comune quegli alberi presentano un grado di pericolosita' per le abitazioni prospicienti: in piu' punti, si legge in una nota dell'assessore comunale ai lavori pubblici Mario Colantonio, le radici hanno fortemente sollevato il marciapiede ed il piano stradale, danneggiando anche il sistema fognario. Di tutt'altro avviso il Wwf. "Ci dicono che alcune piante erano malate - osserva Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti - ma ieri mattina siamo stati sul posto e caso vuole che gli alberi che abbiamo visto tagliare erano tutti privi di qualsiasi segno di patologia in essere. Troppe volte - dice ancora la Di Francesco - le amministrazioni pubbliche vedono gli alberi come un problema e non come una risorsa e li maltrattano per poi sostenere che sono pericolosi. Allo Scalo, come del resto in tutta la citta', il danno e' fatto. Vigileremo per verificare che venga almeno mantenuta la promessa di nuove piantumazioni, anche se ci vorranno anni per restituire ai cittadini piante altrettanto efficienti di quelle inopinatamente uccise". "La distruzione di alberi sani e in ottimo stato di salute e' solo un danno - aggiunge Alberto Colazilli, presidente di Conalpa, il Coordinamento nazionale per gli alberi e il paesaggio - per la citta' e per i suoi abitanti. A scuola ci hanno insegnato che l'albero e' uno straordinario essere vivente capace di produrre ossigeno e di assorbire anidride carbonica: e' uno ottimo compagno di viaggio che ci aiuta a vivere meglio. I boschi in citta' sono fondamentali mitigatori del clima e formidabili combattenti contro l'inquinamento. Troppo spesso pero' nelle stanze del comando siedono quelli che noi chiamiamo i distruttori di ossigeno, quelli che cercano di impedirci di respirare. Solo cosi' si spiegano certe scelte assurde, che provocano danno alla citta' e ai suoi abitanti".

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