Sono in corso nel parco nazionale della Majella, i lavori preparatori dell''International Wolf Congress', il convegno conclusivo del progetto 'life wolfnet' avviato dal 2010 e cofinanziato dalla commissione Europea. A Sulmona, dove sono presenti oggi i rappresentanti di aree protette, regioni appenniniche, del ministero dell'ambiente, della salute e dell'agricoltura, il corpo forestale, le associazioni di categoria dei portatori d'interesse, si lavora per siglare un patto per la conservazione del lupo in Appennino e tracciare, per la prima volta in modo congiunto, la strategia per la coesistenza tra lupo e uomo in Appennino. ''Gli esiti del progetto 'life wolfnet' forniranno un contributo all'aggiornamento del piano d'azione nazionale sul lupo - dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, associazione partner del progetto e tra gli organizzatori del congresso - il network istituzionale che si e' costituito in questi anni si trasformera' in un network permanente per la condivisione di azioni, metodologie, conoscenze e attivita' per la tutela del lupo sull'Appennino. Stiamo lavorando all'approvazione di un documento finale di progetto che conterra' le linee guida per la gestione del lupo nei prossimi anni e che consegneremo al ministero dell'Ambiente come contributo al prossimo piano d'azione nazionale''. ''Il progetto 'Life Wolfnet''', commenta Oremo Di Nino, direttore del parco nazionale della Majella, ''ha consentito di mettere a punto metodiche innovative sia per la prevenzione dei danni da lupo, sia per contrastare e ridurre l'uccisione illegale di questa specie protetta. A cominciare dai Gos, i gruppi operativi specialistici, che intervengono sulla scena del crimine come veri e propri Ris''
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