Monta la polemica in Abruzzo per una pubblicità di una linea di Adsl. Il cartellone, sul quale compare l'immagine di una donna in bikini con al fianco la scritta "LA DIAMO A TUTTI...L'ADLS DOVE NON C'E'" ha scatenato non poche polemiche. Tra le prime a sollevare la questione è stata la consigliera regionale Pd Marinella Sclocco che ha dichiarato: "La Regione è partner dell'azienda che ha diffuso quella pubblicità, la Inweb Adriatico Srl. Sono indignata per il suo contenuto. Nel 2010 l'assessore alle risorse umane della Regione Abruzzo Federica Carpineta vantava il primato abruzzese in Italia per il corretto utilizzo dell’immagini femminili nel campo della comunicazione, dopo aver votato l'attuazione di una risoluzione del Parlamento Europeo che mirava a raggiungere la parità tra uomini e donne nel marketing e nella pubblicità. Oggi la maggioranza non vigila e vogliamo sapere cosa intende fare per far sì che simili incidenti non si verifichino più".
Immediata la risposta dell'assessore regionale Federica Carpineta, che risponde: "La diffusione in questi giorni di una campagna pubblicitaria che utilizza il corpo di una donna con un messaggio equivoco per presentare invece un prodotto commerciale e' un fatto assolutamente deprecabile: il messaggio e la sua presentazione vanno condannati e segnalati come indegni della civilta' del popolo abruzzese". "Purtroppo questo modo di far pubblicita' e' un vizio culturale che tarda a morire, alimentato com'e' dalla furbizia di chi sa che le reazioni sono volute perche' amplificano il proprio messaggio e, quindi, la visibilita' del proprio marchio commerciale". La Regione Abruzzo, prima in Italia, recependo la risoluzione del Parlamento Europeo del 3 settembre 2008 sul corretto utilizzo delle immagini femminili nel marketing e nella pubblicita', ha voluto dare un segnale di civilta', una indicazione di qualita' morale e stilistica a chi opera nel settore della pubblicita' e della comunicazione". "L'adozione di quella delibera di Consiglio Regionale del 14 dicembre 2010 - unanime e unanimemente condivisa anche fuori dall'aula consiliare - recependo la risoluzione del Parlamento Europeo, anch'essa unanime soprattutto sul fronte delle eurodeputate italiane, non poteva contenere strumenti di controllo ne' tantomeno di censura, poiche' questo non e' per fortuna uno stato dittatoriale ma fondato sulla Costituzione della Repubblica Italiana".
"Questo - ha detto sempre la Carpineta - la consigliera Sclocco dovrebbe saperlo, poiche' e' stata tra quelli che in sesta commissione, nella seduta del 28 ottobre 2012, voto', unendosi a tutti gli altri, a favore della nostra proposta di recepimento della risoluzione europea". "Non intendo, dunque, fare una polemica istituzionale che avrebbe solo il triste effetto di avvantaggiare chi ha creato e diffuso un messaggio pubblicitario di pessimo gusto e di squallido tenore morale, ma devo precisare che prima di utilizzare i canali informativi regionali e' doveroso informarsi bene, perche' la polemica la si puo' sempre fare, dire il falso no". "La Regione non e' partner di quell'azienda promotrice di quel manifesto e ne' l'assessore regionale ne' la consigliera Sclocco, ne' alcun altro, poteva vigilare su un'azienda privata, a meno che la consigliera Sclocco non sia nostalgica di certe teorie stataliste non in linea con i nostri fondamenti costituzionali". "La nostra iniziativa punta a sensibilizzare ed accrescere il livello culturale della nostra comunita' per superare certi vecchi stereotipi della nostra cultura: questo e' cio' che ci interessa e sul quale siamo impegnati". "Le polemiche le facciano quelli che non trovano da fare cose migliori".
Al coro di polemiche si unisce anche il Co.re.com. "Il Comitato regionale per le comunicazioni Abruzzo non ha alcuna competenza di vigilanza e controllo sulla cartellonistica pubblicitaria. Tuttavia, proprio in questi anni, ha realizzato dei progetti di comunicazione mirata ed integrata, finalizzata a sensibilizzare sul piano qualitativo, in particolare, il sistema della comunicazione in generale", ha dichiarato il Presidente Filippo Lucci. "A tal riguardo - sottolinea ancora il Presidente Lucci - il 15 giugno 2011 si e' svolto un importante convegno sulle "Donne in TV tra stereotipi e pregiudizi" nel quale sono stati coinvolti nomi noti femminili del panorama dell'informazione e della politica regionale. Altre iniziative sono state intraprese affinche' le stesse emittenti rispettassero i codici di Autoregolamentazione. Preme ricordare che il Coordinamento Nazionale dei Co.Re.Com., inoltre, ha sostenuto l'iniziativa promossa dalla dott.ssa Gabriella Cims che si e' fatta promotrice della campagna "Appello Donne e Media". Il Co.Re.Com. Abruzzo - ha concluso il Presidente Lucci - offre la totale disponibilita' al Consiglio regionale e all'intera comunita' abruzzese affinche' siano attivate iniziative mirate a tutelare l'immagine e la dignita' della donna".
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