C'era un ''gruppo organizzato'' che agiva come un'associazione per delinquere ai vertici di Banca Marche, precipitata fra il 2007 e il 2012 nel baratro di un miliardo di perdite, fino al commissariamento di Bankitalia scattato nell'ottobre scorso. E' la pesantissima ipotesi d'accusa che dopo 9 mesi di indagini la procura di Ancona ha trasformato in incolpazione preliminare a carico di 12 delle 27 persone raggiunte ieri da un Decreto di perquisizione e sequestro notificato dalla Guardia di finanza. Il reato associativo (art. 416 del Codice penale) viene prospettato per 12 fra ex presidenti e amministratori di BM e della controllata Medioleasing spa, che si sarebbero resi responsabili di ''appropriazioni indebite aggravate in danno di BM e Medioleasing; corruzione tra privati; falsi in bilancio e comunicazioni sociali ed ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza''. Crediti, mutui e fidejussioni 'facili' per centinaia di milioni concessi a gruppi imprenditoriali, per lo piu' del settore costruzioni, ''con la consapevolezza che i crediti non sarebbero stati, in parte o interamente, riscossi alle scadenze''. Centinaia di milioni di perdite ''occultate'' nei bilanci per conseguire un ''ingiusto profitto'' sia attraverso bonus ''correlati ai falsi risultati positivi esposti, sia per i clienti medesimi dell'istituto di credito, ai quali veniva garantito ulteriore credito''.
A vario titolo, per i reati piu' gravi sono indagati gli ex presidenti di BM Lauro Costa e Michele Ambrosini, l'ex vice presidente Tonino Perini, l'ex direttore generale Massimo Bianconi, il suo vice Stefano Vallesi, gli ex direttori generali di BM Leonardo Cavicchia, Pier Franco Giorgi, Claudio Dell'Aquila. E ancora, l'ex direttore generale di Medioleasing Giuseppe Barchiesi, l'allora vice direttore generale Fabio Baldarelli, l'ex capo dei servizi commerciali Daniele Cuicchi, l'ex vice direttore Giorgio Giovannini. Per la procura, i ''promotori e organizzatori'' del disegno criminoso sarebbero stati Bianconi, Barchiesi e Vallesi. Con gli altri indagati nel ruolo di ''partecipanti'', si sarebbero associati fra loro e con altre persone nell'erogazione di finanziamenti alla clientela ''in alcuni casi anche a fronte di utilita' per gli associati, caratterizzati da svariate irregolarita' procedurali'', ostacolando fra l'altro l'attivita' dell'Organo di vigilanza. Ambrosini, Vallesi, Cuicchi fanno sapere, direttamente o attraverso i loro difensori, di essere sicuri di poter provare la propria estraneita' ai fatti. Sereno e' apparso a chi l'ha visto anche l'ex potente Dg di Banca Marche Bianconi, che a Roma ha assistito alle perquisizioni dei suoi uffici e dell'abitazione. Stando al pool di magistrati coordinato dal procuratore capo Elisabetta Melotti, un ''medesimo disegno criminoso'' avrebbe unito Ambrosini, Costa, Perini, Bianconi, Vallesi, l'ex capo area concessione crediti Massimo Battistelli, gli ex vice Dg Leonardo Cavicchia, Claudio Dell'Aquila, Pier Franco Giorgi e l'ex capo del servizio concessione crediti Giuseppe Paci e gli imprenditori Vittorio Casale e Pietro Lanari nel porre in essere ''un'indebita disposizione di denaro della Banca per procurare un ingiusto profitto a favore dei gruppi finanziati, per importi complessivi di varie centinaia di milioni di euro''. Le irregolarita' riguarderebbero i crediti concessi al Gruppo Lanari, al Gruppo Casale e ''ulteriori altri sui quali sono in corso gli accertamenti (tra cui il Gruppo De Gennaro, il Gruppo Ciccolella, il Gruppo Celius, il Gruppo Foresi e plurimi altri)''. Una girandola di affidamenti che fra il 2007 e il 2012 avrebbe cagionato a BM ''un danno patrimoniale di rilevante gravita'''. Solo il Gruppo Lanari avrebbe ottenuto erogazioni per circa 200 mln (''dimostrero' la correttezza della mia condotta'' dice oggi Pietro Lanari); 22 milioni sarebbero andati al Gruppo Casale. Paradigma degli affidamenti 'allegri', il caso dell'Edilmix srl: 10 milioni di euro di leasing immobiliare ottenuti da Medioleasing (piu' altri 450 mila euro) senza edificare nulla.
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