gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » CRONACA » DANNI PER IL MALTEMPO, APPELLO DEGLI AMBIENTALISTI PER I FONDI
Pubblicato il 06/12/2013 22:10

Danni per il maltempo, appello degli ambientalisti per i fondi

pescara, abruzzo, maltempo, danni

Un appello alla politica, ai parlamentari e, soprattutto, al sottosegretario di Stato Giovanni Legnini, affinche', a partire dalla Legge di stabilita', si ''tolgano fondi ad opere inutili, come cacciabombardieri e cannoniere, per dirottarli sulla manutenzione straordinaria del territorio, che non puo' piu' attendere''. A lanciarlo comitati e associazioni ambientaliste abruzzesi che, a pochi giorni dall'ondata di maltempo che ha devastato parte dell'Abruzzo, provocando anche una vittima, fanno il punto della situazione. Gli ambientalisti hanno presentato un dossier, sottoscritto dalle associazioni e dai comitati storici che operano nella regione, tra cui Wwf e Legambiente. Il documento verra' inviato a tutti i parlamentari. ''Basta con il cemento e le nuove infrastrutture in aree a rischio - affermano i rappresentanti delle associazioni - perche' il futuro e' nella corretta gestione del territorio e nell'educazione dei cittadini. L'acqua e' fonte di vita, ma la mala politica la trasforma in causa di devastazione. E' urgente tenere conto dei cambiamenti climatici''.

Togliere fondi ad opere inutili, cannoniere, F35, e dirottarli sulla manutenzione straordinaria del territorio. E' l'appello lanciato questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, dalle associazioni e dai movimenti ambientalisti abruzzesi ai parlamentari. A prendere posizione sono stati il Forum Abruzzese per l'Acqua, Wwf, Legambiente, ProNatura, Lipu, Italia Nostra, Marelibero.org. "L'acqua - hanno sottolineato - deve essere esclusivamente fonte di vita e non causa di distruzione".. Secondo gli ambientalisti bisogna "dire basta a nuove strutture in aree a rischio; annullare decisioni scandalose come la pronuncia positiva del Comitato VIA su Megalo' 2 nonche' il permesso a costruire rilasciato dal comune di Chieti ad ottobre 2013; imporre uno stop completo all'utilizzo di nuovo suolo per infrastrutture e strutture e un azzeramento delle nuove cubature rispetto all'esistente, promuovendo una progressiva riqualificazione dell'esistente aumentando l'impermeabilita' dei suoli oggi coperti; tenere conto dei cambiamenti climatici nel Piano tutela delle acque".

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 2