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Pubblicato il 09/04/2013 09:09

Di Santo dice no al patteggiamento

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L'uomo andrà a processo per gli attentati incendiari dei mesi scorsi

Avrebbe detto no al patteggiamento Roberto Di Santo, l'uomo che nei mesi scorsi con i suoi ordigni ha seminato il panico nell'area tra Pescara e Chieti. Secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero, Di Santo è intenzionato ad andare a processo, malgrado il suo avvocato fosse riuscito a chiudere un accordo con il pm Santoro per una "pena di 4 anni e mezzo ed aveva trovato anche la soluzione per far scontare a Di Santo la pena in una casa famiglia e non in carcere. Una soluzione ottimale viste le carte processuali, ma con l'imputato non c'è stato nulla da fare". Il suo legale Alfredo Di Pietro, ha rinunciato al suo mandato. 

Di Santo è accusato di aver realizzato un artigianale ordigno "(che solo dopo si scoprì non essere pericoloso) che aveva posizionato nell'abitazione della sorella per attentare alla vita dell'intera famiglia dei vicini. Dopo quell'episodio altri attentati incendiari si verificarono e il più importante davanti al portone del tribunale di Chieti che andò a fuoco con l'esplosione della macchina della sorella del bombarolo. E poi ancora quello in una ex casa famiglia disabitata e altri due incendi che gli vennero contestati soltanto in seguito quando la procura predispose per lui il giudizio immediato. Di Santo aveva rivendicato il suo operato con un video messaggio la cui consegna a Rete8 fu anche filmata".

Di Santo è stato poi trovato in un casolare abbandonato nei pressi di Rosciano, dove aveva sistemato anche il suo camper. Di Santo, nel corso del suo interrogatorio, si legge ancora nell'articolo "aveva dato una versione precisa del suo comportamento: «Una battaglia contro l'ingiustizia» l'aveva definita. E questa battaglia contro la magistratura e le istituzioni vuole portare avanti attraverso il processo ed è per questo che non ha voluto accettare il patteggiamento che avrebbe messo la sordina alla sua singolare, e pericolosa, forma di protesta2.

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