Il trucco era semplice: fingere di aver subito il furto del Suv di lusso in Italia per intascare il premio dell'assicurazione mentre, in realta', era stato venduto con regolare contratto ad un romeno che se n'era tornato in patria. La polizia romena ha pero' mandato all'aria i piani di due abruzzesi quando ha scoperto, grazie alla procedura di internazionalizzazione delle ricerche autoveicoli, che quel bolide si trovava proprio sotto ai loro occhi e che era in regola con i documenti. Gli agenti, infatti, non riuscivano a capire cosa avesse di strano quel veicolo il cui modello e la targa erano finiti nella banca dati interpol. Il quadro si e' fatto chiaro quando i carabinieri della stazione di Nereto (Teramo) hanno informato i colleghi romeni che per quel Suv era stata presentata una denuncia di furto. Cosi', con l'accusa di tentata truffa in concorso e simulazione di reato, sono stati denunciati in due: il proprietario del mezzo, C.N. di 47 anni commerciante di Chieti e R.F., 43, di Corropoli (Teramo) che aveva avuto in prova il veicolo e che, d'accordo con il primo, aveva presentato la finta denuncia di furto per truffare l'assicurazione. Se il raggiro fosse andato a buon fine avrebbero incassato circa 20mila euro di premio.
Il teramano aveva presentato denuncia di furto, raccontando la sua versione dei fatti ai carabinieri. Ma il racconto fornito aveva insospettito i militari per le troppe lacune e contraddizioni. Nonostante cio', la denuncia era stata comunque presentata e segnalata a tutte le polizie. Nel frattempo, il commerciante intestatario del veicolo aveva concluso la vendita a favore dell'acquirente romeno intascandone il prezzo. Alla fine, se il giochetto fosse riuscito, oltre al prezzo di vendita avrebbero intascato anche il rimborso dell'assicurazione.
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