Il giudice del lavoro di Lanciano, Massimo Canosa, ha ordinato la reintegra del posto di lavoro di un dipendente Sevel licenziato nel luglio 2013 dopo aver usufruito del congedo straordinario di due anni per assistere la madre gravemente malata. Il provvedimento ribalta il precedente ricorso d'urgenza nel corso del quale un altro giudice aveva respinto la richiesta. L'operaio era stato controllato dagli investigatori della Sevel a giugno 2013, otto mesi dopo che aveva preso il congedo straordinario, e risulto' che l'uomo, di 59 anni, andava poco dalla madre. Il dipendente venne cosi' licenziato. Nel giudizio di merito e' stato stabilito che il lavoratore assisteva la madre di notte, mentre di giorno l'anziana aveva badanti. Cosi' il giudice ha deciso per la reintegra al lavoro. La Sevel e' stata inoltre condannata a versare all'operario l'indennita' risarcitoria commisurata all'ultima stipendio dato nel giorno del licenziamento sino alla reintegra, nel limite di 12 mensilita'. Il giudice ha poi ordinato alla Sevel il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e disposto la condanna al pagamento delle spese di entrambi i giudizi per un totale di 9.100 euro. Per lo stesso caso l'operaio e' anche finito sotto processo penale per l'accusa presunta di truffa ai danni della Sevel e dell'Inps, con udienza gup rinviata ieri.
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