Cinque anni e' la condanna inflitta dal Tribunale collegiale di Pescara a Roberto Di Santo, il 'bombarolo', 58anne di Roccamontepiano, arrestato a gennaio 2013 a Rosciano dopo dieci giorni di latitanza, con l'accusa di vari atti incendiari a Pescara e a Chieti. Di Santo e' stato invece assolto dall'accusa di fabbricazione di ordigno esplodente perche' il fatto non sussiste. Il pm Silvia Santoro aveva chiesto 12 anni. "Il Tribunale - sostiene il difensore di Di Santo, l'avvocato Alessandro Dioguardi - ha accolto la tesi della difesa relativamente alla inidoneita' del meccanismo realizzato a costituire un ordigno esplosivo. Il Tribunale ha ritenuto la pericolosita' sociale di Di Santo conseguente al vizio parziale di mente e ne ha disposto l'affidamento in una casa di cura per il periodo di sei mesi, oltre alla condanna di 5 anni di reclusione per gli altri reati contestati". Alla lettura del dispositivo era presente l'imputato. La sorella di Di Santo, anche lei presente, dopo la sentenza, uscendo dal Tribunale ha gridato "aiutatemi a risolvere il mio problema e vi diro' tutto. Vigliacchi".
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