Comune dell'Aquila da parte lesa a responsabile civile nel processo in corso nel Tribunale del capoluogo per il crollo in via Persichetti, dove la notte del 6 aprile 2009 morirono due persone. Lo ha deciso il giudice del tribunale dell'Aquila Marco Billi su richiesta dei difensori dei due imputati. Le difese, in particolare, chiameranno a rispondere l'ente e due suoi esponenti dell'epoca del restauro, negli anni Novanta: l'ex sindaco, Giuseppe Placidi, e l'ex tecnico comunale Vittorio Stagni. Il Comune era stato ammesso come parte civile sin dall'udienza preliminare. I legali degli imputati ne hanno chiesta l'estromissione e la possibilita' di poterlo citare come responsabile civile. La citazione avverra' nella prossima udienza, fissata per il 28 maggio. "Il Comune provvedera' a confutare questo errato assunto che nasce dal tentativo dilatorio da parte della difesa degli imputati", afferma l'avvocato del Comune, Domenico De Nardis. Il ribaltamento del ruolo dell'amministrazione e' totale: se i due imputati dovessero essere condannati, come parte civile il Comune avrebbe potuto chiedere i danni; come responsabile civile, al contrario, potrebbe essere oggetto della richiesta di risarcimento dei familiari delle vittime. Il crollo in questione costo' nel 2009 la vita a Erminda Monti Vicentini e Amelio Zaccagno. Finiti sotto accusa Francesco Zaccagno e Maria Lidia Zaccagno, rappresentanti della ditta che esegui' i lavori.
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