Sono state rese note le motivazioni del gup del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella che ha ha disposto la scarcerazione di Francesco Tuccia, giovane militare irpino accusato di avere stuprato una studentessa, poi abbandonata incosciente nella neve, a rischio di morte per assideramento. Nel dispositivo si confermano le ipotesi di reato di tentato omicidio e violenza sessuale, conferma (per la possibile reiterazione del reato) l'esigenza di custodia cautelare, ma ritiene che possa essere soddisfatta anche con la misura degli arresti domiciliari. Le motivazioni sono state condivise anche dall'accusa.
La decisione ha fatto discutere. Come si legge nell'ordinanza, Gargarella rileva che 'tuttora sussistono le ragioni cautelari poste alla base della misura in atto' e 'non sono stati prospettati elementi nuovi che tali esigenze facciano venir meno'. Insomma, 'non vi è motivo alcuno di ritenere non piú sussistente il pericolo di reiterazione di ulteriori reati da parte dell'odierno indagato', scrive il Gip. Il quale comunque decide che 'allo stato, tali esigenze possano essere soddisfatte con la misura degli arresti domiciliari, non apparendo necessario mantenere la misura della custodia in carcere'.
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