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Pubblicato il 18/10/2012 17:05

L'Aquila, rinviato al 19 novembre il processo per lo stupro di Pizzoli

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All'udienza ha assistito la giovane studentessa; assente, invece, l'imputato

 

E' stata rinviato al prossimo 19 novembre il processo con rito abbreviato al giovane ex militare di stanza all'Aquila, Francesco Tuccia, accusato di aver stuprato una giovane studentessa laziale nel febbraio scorso in una discoteca di Pizzoli, comune a pochi chilometri dall'Aquila.

La prima udienza, a porte chiuse, ha visto sfilare alcuni testimoni tra cui i carabinieri che intervennero subito dopo il fatto, unitamente a un medico e a una psicologa.

Secondo quanto si e' appreso, saranno necessarie quattro o cinque udienze per arrivare alla sentenza. All'udienza ha assistito la giovane studentessa; assente, invece, l'imputato.

 

 

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Manifestazione con striscioni da parte di un gruppo di donne all'esterno del tribunale dell'Aquila in occasione della prima udienza del processo, con rito abbreviato, a Francesco Tuccia, giovane campano accusato dello stupro di una studentessa laziale fuori da una discoteca di Pizzoli,  nel febbraio scorso, quando era militare di stanza all'Aquila. In aula e' presente la vittima.

Le donne espongono alcuni striscioni su cui si legge: 'Per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa', 'La violenza degli uomini sulle donne ci riguarda tutte', 'Con o senza divisa guai a chi ci tocca'.

Nell'udienza, che fara' partire il rito immediato, è prevista la costituzione delle parti e l'ascolto dei primi testi, che sono una cinquantina.

 

'Si spera in una sentenza giusta che faccia da deterrente per altri fatti simili e dia modo che in futuro non accadano piu''. Cosi' il padre della studentessa laziale vittima dello stupro nell'aquilano, fuori dall'aula del tribunale del capoluogo abruzzese.

'Mia figlia ha ripreso gli studi e in apparenza traspare una certa tranquillita'. Ha alti e bassi, magari l'avvicinarsi del processo l'ha resa nervosa', ha aggiunto.

Intanto, al processo, il giudice Giuseppe Grieco ha ammesso come parte civile il Centro Antiviolenza dell'Aquila.

 

 

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