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Pubblicato il 18/04/2013 20:08

Maculopatia, un progetto innovativo nella clinica dell'Università d'Annunzio

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In Abruzzo si registrano ogni anno 460 nuovi casi di degenerazione maculare neovascolare legata all'eta'

Parte dalla Clinica Oftalmologica dell'Universita' "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara - Centro di Eccellenza in Oftalmologia, primo centro in Italia, il progetto "Mito" - Monitoring for Individualized Treatment Optimization - per l'assistenza del paziente con maculopatie, progetto oculistico accreditato presso il Ministero della Salute, con la sponsorizzazione di Novartis Farma. L'obiettivo e' quello di migliorare la qualita' del servizio offerta al paziente affetto da maculopatie definendo le modalita' di presa in cura del paziente prima e dopo il trattamento, favorendo la tempestivita' della diagnosi e della cura, garantendo un percorso di cura personalizzato e fornendo educazione al paziente e ai medici oculisti circa il percorso di diagnosi e cura della maculopatia. Al Centro SS. Annunziata di Chieti afferiscono circa 2.000 pazienti affetti da maculopatie e retinopatie.

"L'assistenza al paziente maculopatico e la conseguente qualita' delle cure fornite rappresenta oggi per noi specialisti un bene prioritario", afferma Leonardo Mastropasqua, professore ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo dell'universita' "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara ( Centro regionale di Eccellenza in Oftalmologia). "Per un intervento sempre piu' appropriato e tempestivo - spiega - e' necessario mettere a punto un'organizzazione efficiente che permetta di gestire in maniera ottimale il percorso di diagnosi e cura, sia con incontri di tipo clinico ed organizzativo ed interventi di educazione sanitaria, sia incrementando sempre piu' le competenze specialistiche del nostro centro per poter prendere in carico il paziente maculopatico e soddisfare i suoi bisogni nel miglior modo possibile". In Abruzzo si registrano ogni anno 460 nuovi casi di degenerazione maculare neovascolare legata all'eta' (wet-AMD) e sono circa 980 le persone affette da edema maculare diabetico (DME) con diminuzione visiva, una complicanza della retinopatia diabetica a carico dei piccoli vasi retinici che rappresenta la principale causa di cecita' in eta' lavorativa.
Il progetto Mito, rivolto al personale medico dell'Ospedale impegnato nel percorso di diagnosi e cura del paziente affetto da maculopatie, prevede la collaborazione di due medici oculisti e di un ortottista. Ai fini del progetto verra' inoltre messa a disposizione del reparto una strumentazione all'avanguardia per consentire di visitare il paziente maculopatico. In particolare, il centro verra' fornito di un OCT, un sofisticato macchinario di ultima generazione che permette di effettuare un esame approfondito della retina, non invasivo e di grande importanza clinica in moltissime malattie retiniche e maculopatie. Il progetto prevede, infine, l'allestimento di una sala dedicata all'accoglienza del paziente sottoposto a visite periodiche di controllo."L'allestimento di questa sala e' stato studiato appositamente per favorire la relazione tra medico e paziente - continua Mastropasqua - All'interno della stessa vi sara' uno spazio apposito dedicato alla diagnostica con moderne strumentazioni tecnologiche e informatiche e uno dedicato alla formazione del paziente non solo in relazione alla patologia, ma anche attraverso informazioni e suggerimenti su come migliorare la loro qualita' di vita. Il progetto vuole infatti favorire l'educazione dei maculopatici cosi' da rendere il paziente 'esperto', cioe' cosciente e collaborativo durante tutto il percorso di cura". "Le patologie retiniche sono malattie di grande rilievo sociale dato il loro impatto sulla qualita' della vita dei pazienti e la loro crescente diffusione legata al progressivo invecchiamento della popolazione", dichiara Rocco Velli, presidente del Comitato regionale d'Abruzzo di IAPB Italia onlus. "Accogliamo con grande favore la partenza di questo progetto proprio dalla Clinica Oculistica Universitaria di Chieti-Pescara, che rappresenta un centro di eccellenza per l'oftalmologia a livello nazionale e regionale. Siamo convinti che il progetto Mito possa contribuire a migliorare la tempestivita' delle diagnosi, a ottimizzare il percorso di cura e la gestione terapeutica di tutti i pazienti affetti da maculopatie". 

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