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Pubblicato il 18/05/2014 08:08

Metodo Stamina, l'appello del papà di Noemi

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D'Amario: "E' da escludere che un'equipe di medici di Pescara vada a Brescia"

Appello ai medici abruzzesi del papa' di Noemi, la bimba di Guardiagrele affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1) alla quale i giudici dell'Aquila, lo scorso 11 dicembre, hanno dato l'ok alle cure col metodo Stamina. "Si facciano avanti - dice Andrea Sciarretta -, siano piu' coraggiosi dei loro colleghi degli Spedali Civili di Brescia che si sono tirati indietro di fronte all'ordinanza del Tribunale dell'Aquila di sottoporre nostra figlia al metodo Stamina. Per la piccola, due anni il prossimo 31 Maggio, sarebbe uno stupendo regalo di compleanno". Con ufficiale giudiziario e carabinieri, Andrea Sciarretta il 5 maggio scorso era a Brescia per tentare di dare esecutivita' al provvedimento del Tribunale abruzzese, un 'si'' giunto dopo tre 'no' pronunciati da altrettanti Tribunali sempre nel 2013.

"E' da escludere che un'equipe di medici di Pescara vada a Brescia per praticare il 'Metodo Stamina', perche' si tratta di un metodo scientificamente non approvato e che addirittura potrebbe essere pericoloso". Il manager della Asl di Pescara, Claudio D'Amario, spiega cosi'  i motivi per cui non e' possibile accogliere l'appello lanciato ai medici abruzzesi dal papa' della piccola Noemi. Per poter praticare il metodo Stamina serve, tra l'altro, un direttore di laboratorio di cellule staminali, figura che ha la Asl di Pescara. "Nessun medico, in questo momento, utilizzerebbe quel metodo - dice D'Amario -, perche' si rischia di essere screditati o, peggio, radiati dall'albo. Tra l'altro parliamo di patologie per cui non e' neanche dimostrata l'efficacia delle cure compassionevoli". "Qui a Pescara - aggiunge il manager della Asl - stiamo completando il percorso per praticare la vera medicina rigenerativa. Abbiamo superato tutti gli step ed e' quasi pronta la 'cell factory'. Poi partiremo con i nostri metodi, tutti certificati dal ministero. Una volta completato l'iter - conclude D'Amario - la piccola Noemi e tutti i pazienti con patologie simili potranno venire qui".

Dall'altra parte le parole del padre della piccola. "Quattro ore e mezzo - dice Andrea - e' durato l'incontro tra l'ufficiale giudiziario e il direttore generale dell'ospedale, Ezio Belleri". "Al termine il verbale - aggiunge Sciarretta -: i clinici della struttura non sono disponibili alle infusioni, vogliono attendere le conclusioni della seconda Commissione di esperti internazionali, nominata dal ministero della Salute riguardo il 'Metodo Stamina'. Lo stesso messaggio - dice ancora - fatto avere a tutte le famiglie con pazienti in cura o in lista di attesa agli Spedali Civili di Brescia". "La struttura - spiega il papa' di Noemi - potrebbe essere disponibile se si facessero avanti altri professionisti. Quindi, ai medici abruzzesi chiedo: 'Si mettano in gioco; non perche' si tratta di mia figlia ma perche' ci sono delle ordinanze dei giudici. La mia famiglia e' pronta a garantire la massima discrezione nei confronti dei professionisti che ci vorranno contattate. Il mio obiettivo e' arrivare in punta di piedi ad aiutare Noemi e gli altri malati". Infine, un ultimo appello. "Cerchiamo volontari anche per 'Progetto Noemi': gente comune, che ci aiuti nell'organizzazione di eventi di sensibilizzazione; medici, che ci sostengano nell'assistenza ai tanti malati".

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