'E' una persona molto brava e sono contento per L'Aquila. Lo conosco da molto tempo, da quando non era neppure prete, siamo amici'. Cosi' il vescovo ausiliare dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, interviene sulla nomina del nuovo arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi. In relazione alla sua posizione, D'Ercole, abruzzese della valle Roveto, spiega che e' una prassi che l'ausiliare 'non prenda il posto del titolare, quindi non mi aspettavo di diventare vescovo dell'Aquila. Sono venuto per spirito di servizio, per aiutare dopo il terremoto', ricorda.
'Il mio augurio e' che, con l'arrivo di monsignor Petrocchi, ci possa essere un nuovo inizio per la diocesi, la comunita' dei sacerdoti, la comunita' cristiana e l'intera citta', in una rinnovata volonta' per superare difficolta' e competizioni e camminare insieme - continua il prelato, conduttore della trasmissione televisiva Rai 'Sulla via di Damasco', il quale, come Molinari, ammette tensioni in seno a una curia gestita da un arcivescovo titolare e da un ausiliare.
'Riconosco che ci sono state contrapposizioni - spiega -, ma non ho mai cercato lo scontro, ho sempre tentato di mettere pace, ho sempre lavorato per l'unita', non e' stata mai mia intenzione dividere. Ho voluto essere strumento di unita'. Il mio sforzo non e' stato mai quello di spostare una parte contro l'altra, credo profondamente nella mia missione'.
'Restero' il tempo utile per una nuova destinazione dove saro' felice di svolgere la mia missione con lo stesso senso di responsabilita' e buona volonta' che mi hanno animato all'Aquila. Credo - continua - che sara' questione di giorni o mesi, secondo la prassi, anche se non so nulla di ufficiale. Ma sottolineo che non miro certo alla carriera, qualsiasi impegno lo svolgero' con buona volonta', avendo dato alla mia vita un'impostazione legata al servizio'. Quando andra' via D'Ercole, all'Aquila non sara' nominato un ausiliare.
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