Tre arresti sono stati effettuati stamani dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Montesilvano nei confronti di tre nomadi per i reati di estorsione aggravata continuata in concorso e lesioni aggravate in concorso. Si tratta dei fratelli Antonio e Romolo Spinelli, di 47 e 30 anni, e del figlio di Antonio, Gaetano, di 25 anni, tutti di Montesilvano, mentre un 16enne, anche lui figlio di Antonio, è stato denunciato a piede libero per gli stessi reati. Gli arresti di oggi, disposti dal gip del Tribunale di Pescara, Maria Carlo Sacco, sono legati ad un episodio avvenuto il 27 settembre scorso in un ristorante di Montesilvano quando Antonio e Romolo Spinelli hanno rifiutato di pagare il conto, dopo aver consumato un pasto con le famiglie, chiedendo di segnare il debito come avvenuto in precedenza nello stesso posto.
In base alla ricostruzione dei carabinieri, diretti dal luogotenente Claudio Ciabattoni e coordinati dal capitano Enzo Marinelli, Antonio e Romolo Spinelli hanno reagito male, dopo aver consumato un pasto nel locale, quando il titolare del ristorante e la moglie hanno chiesto di essere pagati. La moglie del titolare, in particolare, ha fatto notare che gli Spinelli avevano gia' accumulato un debito di 300 euro, per cui ha chiesto ai clienti di versare circa 40euro ma la risposta e' stata negativa e i rom si sono allontanati senza pagare, con fare strafottente. Dopo circa 15 minuti sono tornati, accompagnati dai figli di Antonio, Gaetano e il minorenne, e si sono rivolti al titolare dell'attivita' con atteggiamenti indisponenti e minacciosi, facendogli notare che avrebbe dovuto segnare le loro consumazioni sul conto senza battere ciglio e che sarebbero stati loro a decidere quando saldare il tutto. I nomadi hanno anche cercato di capire se le "pretese" del ristoratore fossero legate ad una forma di razzismo nei confronti dei rom ma il commerciante ha assicurato di non voler affatto discriminare i rom e di voler essere semplicemente pagato per il servizio reso. Per tutta risposta, non soddisfatto dalle parole di rassicurazione arrivate dal ristoratore e prendendo invece il razzismo come spunto, Romolo Spinelli ha colpito il malcapitato con un pugno al volto facendogli perdere l'equilibrio e facendolo cadere a terra. A quel punto anche gli altri rom sono intervenuti picchiando pure il figlio del commerciante, per poi sparire. All'arrivo dei carabinieri era gia' lontani ma nella fuga hanno perso due cellulari, rinvenuti dalla pattuglia dell'Arma. Per Gaetano e Romolo il pm che ha seguito il caso, Giuseppe Bellelli, ha chiesto e' ottenuto la misura della detenzione in carcere mentre per Antonio sono stati disposti gli arresti domiciliari.
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