Giulio Cesare Morrone, l'uomo che nel 1990 uccise la moglie Teresa Bottega a Santa Teresa di Spoltore e fece sparire il corpo, ha chiesto il rito abbreviato.
Il Pm Valentina D’Agostino aveva chiesto per lui il giudizio immediato, ma qualche giorno fa è arrivata la richiesta di rito alternativo che si terrà a Pescara, davanti al Gup a porte chiuse e non in Corte d’assise a Chieti, il prossimo primo ottobre.
L’imputazione è omicidio volontario, ma la difesa punterà sicuramente al preterintenzionale, per ottenere una pena più bassa, sempre in caso di condanna.
Giò 10 anni un sacerdote che raccolse le confidenze di Morrone al di fuori della confessione si confidò a sua volta con un teste. Partirono delle indagini che inizialmente non portarono a nulla, fino alla confessione fatta dopo il confronto tra Morrone e il sacerdote in questura. Morrone raccontò la sua versione, precisando che il corpo della moglie lo caricò nel bagagliaio della sua autovettura e se ne sbarazzò gettandolo in un canale nel ferrarese.
Morrone avrebbe ucciso la donna in casa mentre il figlio aspettava in macchina per essere accompagnato a scuola.
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