Ha rilasciato dichiarazioni spontanee il pescarese Angelo Ciarelli, nella terza udienza del processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Chieti che lo vede unico imputato per l'omicidio di Tommaso Cagnetta, 42 anni, ucciso con un colpo di pistola il 2 luglio dell'anno scorso a Pescara, nel quartiere Rancitelli. Ciarelli ha ammesso di trovarsi sul posto quel giorno e di aver udito uno sparo mentre si allontanava. Si sarebbe quindi allontanato in quanto sorvegliato speciale. Impronte di Ciarelli furono state rinvenute sull'auto della coppia che quel giorno era li' per acquistare droga. La Corte, sentiti i testimoni, si e' ritirata in camera di consiglio per decidere sulle richieste del pm Valentina D'Agostino ed ha ammesso agli atti la trascrizione dell'intercettazione ambientale effettuata nel carcere di Vasto fra la madre e la sorella di Angelo Ciarelli, e Massimo Ciarelli, fratello dell'imputato e arrestato per l'omicidio di Domenico Rigante. Nei colloqui, secondo l'accusa, si fa riferimento alla responsabilita' di Angelo Ciarelli per l'omicidio di Tommaso Cagnetta. La Corte ha anche disposto che venga sentito in aula, con video registrazione della sua testimonianza, Vincenzo Gagliardi il quale, presente sul posto dove mori' Cagnetta, sara' chiamato a descrivere il gesto compiuto quel giorno dalla persona che sparo'. Secondo l'accusa Gagliardi e' fra i testimoni che hanno subito intimidazioni per ritrattare. Il processo e' stato aggiornato al prossimo 14 giugno.
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