Il 27 marzo 2012 avrebbero messo a segno una rapina in una tabaccheria di via Tirino a Pescara. Per questo due persone sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Pescara . Con loro avrebbe agito anche una terza persona, un 26enne pescarese, che e' stato denunciato. I due arrestati sono Mirko Galdo, di 32 anni, e un diciassettenne, entrambi pescaresi. L'arresto, con l'accusa di rapina aggravata in concorso, e' stato disposto dal gip Gianluca Sarandrea su richiesta del pm Giuseppe Bellelli. La ricostruzione dell'episodio e' stata effettuata stamani dal capitano Claudio Scarponi e dal tenente Salvatore Invidia nel corso di una conferenza stampa. I tre sono entrati nella tabaccheria indossando delle tute da imbianchino e maschere di Carnevale e sotto la minaccia di pistole e un fucile a canne mozze si sono impossessati di un bottino del valore di 13.000 euro, tra denaro contante, ricariche telefoniche, pacchetti di sigarette e biglietti gratta e vinci. Prima di allontanarsi i rapinatori hanno sparato un colpo di fucile effettuando un foro nel soffitto e a nulla e' servito il tentativo del proprietario che si e' armato di estintore. Il colpo e' stato ripreso per intero dalle telecamere del sistema di videosorveglianza le cui immagini sono state utilizzate poi dai carabinieri per svolgere le indagini. Proprio esaminando i fotogrammi si e' capito che uno dei tre, il 26enne, I.J., aveva effettuato un sopralluogo qualche minuto prima della rapina all'interno del bar, presentandosi come cliente. Per effettuare la rapina i tre hanno utilizzato un'automobile rubata che poi e' stata ritrovata dalle forze dell'ordine. A bordo della Fiat Panda sono stati recuperati degli indumenti utilizzati dalla banda e dall'analisi di questo materiale effettuata dal Ris di Roma si e' riusciti a risalire a due componenti del gruppo, vale a dire Galdo e il minorenne, che hanno lasciato delle tracce di sudore. Il minorenne e' stato condotto in un istituto di pena per minori di Roma. A Galdo invece l'ordinanza di custodia cautelare e' stata notificata in carcere.
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