Sarebbe stato un 'basista' all'interno della societa' di vigilanza che passava informazioni alla cosiddetta 'banda dei furgoni portavalori' che nel 2011 terrorizzo' la Marsica con tre rapine a fucili spianati. E' quanto emerso dal prosieguo dell'indagine dei carabinieri, che aveva gia' portato a due arresti e che ora ha chiuso le reti con altre due ordinanze di custodia cautelare - disposte dal gip di Avezzano nei confronti della mente della banda, Bruno Silvestri, gia' in carcere, e del basista A.D., di 58 anni - oltre a due denunciati, componenti della banda e imparentati con Silvestri, per ricettazione.
Nel 2011 la banda aveva creato momenti di grande paura tra la popolazione della provincia dell'Aquila, mettendo a segno colpi che avevano fruttato un bottino di circa 500 mila euro. In particolare il 5 agosto 2011, quando il gruppo di fuoco, alla guida di un mezzo rubato, armi in pugno, aveva bloccato un furgone portavalori ad Avezzano, disarmandone il personale, e rubando la somma di circa 250 mila euro. Il colpo era gia' stato tentato due giorni prima a Goriano Sicoli, dove i malviventi avevano asportato solo le armi del personale della sicurezza, non trovando pero' nel veicolo blindato nessuna somma di denaro. Il 16 dicembre 2011, nel comune di Vittorito, era stata messa a segno un'altra rapina, sempre ai danni di un portavalori, con le stesse modalita'; anche in questa occasione il bottino e' stato di 250 mila euro. Le indagini dei carabinieri di Avezzano erano partite dall'analisi di questi tre episodi, ritenuti da subito collegati, in virtu' del modus operandi. Gli investigatori hanno analizzato tutti i filmati registrati dalle telecamere presenti nel centro marsicano al fine di poter reperire fotogrammi di mezzi o persone sospette notate in quei paraggi, riuscendo a individuare uno dei componenti del commando.
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