La scienza al femminile ha cinque volti: quelli di Sarah, Maria Enrica, Alice, Maria Loredana e Irene, le ricercatrici under-35 che si sono aggiudicate le borse di studio del programma 'L'Ore'al Italia per le donne e la scienza', giunto alla 12esima edizione. I premi, da 15.000 euro ciascuno, sono stati consegnati all'Universita' degli Studi di Milano dalla giuria presieduta dall'oncologo Umberto Veronesi. I progetti di ricerca vincitori spaziano dalla salute dei mari a quella dei bambini, passando per lo sviluppo di nuovi farmaci e la realizzazione di un paio di occhiali bionici che permetteranno di tornare a sorridere dopo una paralisi facciale. La piu' giovane del gruppo e' la 27enne Maria Enrica Di Pietro, che lavora presso l'Universita' della Calabria: con il suo progetto si propone di usare la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare per studiare la conformazione di molecole naturali e sintetiche che si trovano in alcuni farmaci, nel cervello e nell'ambiente. C'e' poi Irene Paterniti, 31 anni, che all'Universita' di Messina studiera' il meccanismo dell'autofagia con cui le cellule rimuovono gli organelli danneggiati e regolano il turnover dei componenti del citoplasma, per capire se puo' svolgere un ruolo protettivo contro Alzheimer e Parkinson. Alice Frigerio, 34 anni dell'Universita' di Milano, sta invece sviluppando un paio di occhiali bionici per la riabilitazione delle paralisi facciali monolaterali grazie ad un'interfaccia che registra i movimenti del lato sano del volto per evocarli in tempo reale nel lato paralizzato. Maria Loredana Marcovecchio, 34 anni dell'Universita' degli Studi 'G. D'Annunzio' di Chieti e Pescara, usera' la borsa di studio per indagare le basi genetiche dell'obesita' nei bambini. Infine Sarah Caronni, 35 anni dell'Universita' di Pavia, studiera' gli effetti dell'invasione di alghe aliene nel Mediterraneo e in particolare nell'area marina protetta Tavolara Punta Coda Cavallo in Sardegna
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