Sono una quindicina gli indagati della nuova inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila che minaccia di travolgere la ricostruzione post-sisma del capoluogo abruzzese e in particolare alcuni dei lavori piu' importanti di recupero di beni culturali nel cuore della citta'. L'inchiesta verte su palazzi, chiese e monumenti, sia la parte privata con lavori affidati direttamente che i bandi pubblici milionari di alcune opere. Nel mirino ci sono funzionari e imprenditori che si sono occupati di ricostruzione mentre, per quanto riguarda la Curia, faccendieri che hanno la delega a gestire percorsi burocratici. L'inchiesta e' divenuta pubblica dopo un blitz da parte della Guardia di finanza aquilana presso la sede provvisoria dell'Arcidiocesi nel nucleo industriale di Pile, e della squadra Mobile del capoluogo a Villa Gioia, dove si trova la sede della direzione Mibac. Da quanto si apprende, tra i reati ipotizzati i piu' gravi sono di corruzione e turbativa d'asta.
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