La "ferma contrarietà" delle organizzazioni sindacali alla riorganizzazione degli uffici e dei presidi di polizia a Pescara e provincia e' emersa nel corso di un incontro con il questore Paolo Passamonti, pur non essendoci alcuna opposizione "ad una concreta riorganizzazione". Il progetto riorganizzativo prevede "la chiusura della frontiera, della squadra nautica e del distaccamento polstrada di Penne, nonche' l'elevazione a sezione della locale polfer", dice una nota dei sindacati. Inoltre e' stata comunicata la paventata attivazione del posto fisso di Montesilvano tutto l'anno, ma e' un progetto estraneo alla bozza ministeriale, scrivono in una nota i rappresentanti provinciali di Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl polizia e Consap. I criteri ispiratori della bozza riorganizzativa sono "il risparmio economico e il taglio di quegli uffici considerati 'rami secchia', in cui cioe' la carenza di personale non giustifica piu' la spesa per le strutture e le utenze" ma il progetto viene definito "oggettivamente contraddittorio rispetto alle finalita' perseguite, poiche' non comportera' alcun risparmio economico con la chiusura della frontiera e della squadra nautica, e il venir meno del servizio che la polstrada di Penne ha fornito finora generera' un danno". Le critiche dei sindacati riguardano anche il "metodo di gestione della delicata questione, visto che la partecipazione del sindacato e' avvenuta solo su nostra richiesta e non sembrano ammesse voci contrarie al piattino ministeriale preconfezionato, avallato e/o condiviso dal questore di Pescara e finalizzato a preservare gli uffici ministeriali e i servigi alla casta (scorte ed auto blu). Piuttosto che tagliare servizi ai cittadini, prosegue la nota, dovrebbero essere in realta' colpiti gli sprechi e le duplicazioni organizzative generate da una frammentazione organizzativa delle tante, troppe forze di polizia, il cui coordinamento e' ancora fittizio". Nessuna contestazione, invece, sull'apertura del posto fisso di Montesilvano.
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