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Pubblicato il 26/02/2013 14:02

Sanità, Associazione diritti cittadini: "corsie preferenziali al San Salvatore"

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Inviata una lettera aperta al manager della Asl Silveri

"Corsie preferenziali" per fare accertamenti all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Lo denuncia, in una lettera aperta indirizzata al manager della Asl, Giancarlo Silveri, l'Associazione per i Diritti del Cittadino che parla anche di "gravi disservizi".

"Come Lei ben sa - si legge nella nota - le liste di attesa sono lunghissime, ma la cosa grave e' che non esistono vie 'preferenziali' per malati di una certa gravita' come quelli oncologici o per visite successive ad interventi chirurgici. Pazienti che attendono mesi prima di poter effettuare risonanze magnetiche o tac necessarie ad intraprendere un eventuale intervento chirurgico che potrebbe essere di qualsiasi entita' o gravita'. Forse bisognerebbe istituire un triage come in pronto soccorso e valutare caso per caso. Ma la cosa piu' sconcertante e' che in una struttura pubblica sanitaria non dovrebbero esserci corsie preferenziali ed invece si', per gli amici e parenti o amici di amici. Di certo non Le sto dicendo nulla di nuovo, ma Le chiedo una attenzione in piu' a chi ha realmente bisogno e non ha la possibilita' di 'raccomandazioni' interne". Seconda l'associazione, presieduta da Fabrizio Ettorre - "si effettuano dei Day Hospital per aggirare le attese, con la compiacenza di qualche amico o conoscente evitando di corrispondere qualsiasi contributo per il servizio reso. Inoltre mi preme ricordarle, che ogni paziente deve essere informato da chi viene visitato, in considerazione che gli stessi specializzandi o tirocinanti, non posso operare sui paziente in alcun modo, in caso contrario il malato deve sapere se chi lo visita, effettua dei prelievi o esami diagnostici non e' un soggetto abilitato. Sia gli allievi infermieri che i laureati in medicina e chirurgia non hanno obbligo deontologico in quanto tale condizione sussiste con l'iscrizione presso l'Albo professionale, e non sono soggetti al segreto professionale non avendo posto in essere il giuramento di fedelta' professionale. Si chiede che gli allievi infermieri e i medici tirocinanti, abbiano un cartellino ben visibile che li distingua dagli infermieri professionali e dai medici strutturati. Inoltre gli stessi prima di ogni intervento o qualsiasi azione nei confronti dell'ammalato sono tenuti ad informare lo stesso e non utilizzare il paziente come cavia umana inconsapevolmente, per cui prima di qualsiasi intervento da parte di specializzandi o tirocinanti, gli stessi devono essere autorizzati per iscritto dall'assistito". L'Associazione per i Diritti del Cittadino "chiede un immediato intervento da parte del Direttore Generale in attesa di un celere cambiamento". 

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